I nerazzurri superano il Bologna 3 – 1 a San Siro, rifacendosi della sconfitta subita dai felsinei a luglio che aveva inciso sulla volata finale dello scorso campionato. Questa sera l’Inter si è portata sul doppio vantaggio nel primo tempo grazie alla rete di Lukaku al 16′ (girata di sinistro centro area) e al raddoppio di Hakimi al 45′ (splendido assist di Brozovic e sinistro a fil di palo).
Nella ripresa il Bologna viene premiato dai tre cambi effettuati dal suo allenatore al 63′, con la rete di uno dei sostituti, Vignato, che riapre il match con un tocco sotto porta dopo 4′ dal suo ingresso in campo. La squadra di Conte riesce però subito a riportarsi avanti di due gol, ancora grazie ad Hakimi che questa volta fa tutto da solo e dal limite trova l’angolo con un rasoterra di sinistro per fissare il definitivo 3 – 1.
Per la prima volta in questa stagione l’Inter non subisce due gol in casa, interrompendo questa striscia negativa che mai era successa da quando esiste la A nel format a girone unico. Si allunga invece il record di Lukaku, sempre a segno nelle sue prime quattro apparizioni casalinghe (meglio di lui in maglia nerazzurra, nell’era dei tre punti, solo Vieri).
La Juventus vince in rimonta il derby e continua la propria tradizione positiva degli ultimi anni, con i granata che hanno vinto solo nell’aprile del 2015 considerando gli ultimi 29 confronti stracittadini. La squadra di Giampaolo ha disputato comunque una buona partita, ma è stata punita nella ripresa da due distrazioni difensive su due traversoni dalla destra. Il Torino passa in vantaggio al 9′ con Nkoulou che si fa trovare pronto su un rimpallo dopo angolo dalla sinistra. Poco dopo Zaza, ben lanciato da Belotti, si presenta a tu per tu con Szczesny, senza riuscire a superarlo per la bravura dell’estremo bianconero.
Nel secondo tempo la Juventus costringe i granata a chiudersi in difesa e nel finale ribalta la partita con due azioni simili, frutto di due cross conclusi a rete di testa da Mckennie al 77′ e da Bonucci all’89’. Il Torino conferma così la propria debolezza difensiva che gli costa un risultato troppo penalizzante per quanto visto in campo, mentre Pirlo diventa il primo allenatore nell’era dei tre punti a rimanere imbattuto nelle sue prime dieci gare all’esordio nel massimo campionato.