Secondo Isnart-Unioncamere è il comparto più colpito dalla crisi pandemica. Per il primo trimestre 2021 prevista una perdita di circa 8 miliardi. Sangalli: “situazione drammatica, fare ogni sforzo”…
I turismo è il comparto più colpito dalla crisi pandemica che ha investito il mondo: il 2020 si chiude con 53 miliardi di euro in meno rispetto al 2019, contrazione dovuta principalmente alla riduzione di turisti internazionali in tutto l’arco dell’anno e che nei mesi estivi ha superato il 60%. E la previsione sui primi tre mesi del 2021, basata su scenari Covid a forte restrizione sociale, indica una perdita stimata di 7,9 miliardi con una riduzione del 60% dei flussi italiani e dell’85% di quelli stranieri. I dati sono stati forniti da Isnart-Unioncamere nel corso del webinar “Turismo prossimo venturo: il rilancio riparte dai territori”. Un’indagine che rappresenta un ulteriore grido d’allarme dopo quello lanciato nello scorso fine settimana da Confturismo.
”La situazione è veramente drammatica e occorre fare ogni sforzo per far ripartire un comparto così decisivo per il nostro Paese“. Lo ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli. “Le Camere di commercio sono rimaste accanto alle imprese turistiche. Abbiamo investito per mettere in atto azioni tempestive, tagliate a misura di impresa: dal sostegno alla liquidità ai contributi per garantire la sicurezza dell’ospitalità sino agli interventi per la digitalizzazione”. Per Sangalli “il sistema camerale può contribuire alla ripartenza in collaborazione con le Regioni e il Governo. Il rilancio non può che passare dalle grandi priorità: innovazione e digitale, green e giovani anzitutto”.
“Oggi abbiamo il dovere di sostenere tutte le spese del settore ad attraversare questo tempo complicato e questo deserto ma contemporaneamente dobbiamo preparaci a governare la crescita impetuosa che il turismo italiano tornerà ad avere appena l’emergenza sanitaria sarà finita. Negli altri settori la crescita sarà più lenta ma nel turismo, sarà veloce. Ricordiamoci che a gennaio 2020, sembra tanto tempo fa ma non lo è, parlavamo di overtourism e ticket d’ingresso e di come governare la crescita”. Così, nel suo intervento, il ministro Dario Franceschini.