L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) e Animal Law con una lettera del proprio legale, Claudia Taccani, inviata al sindaco di Monterosso Almo (Ragusa), Salvatore Pagano, chiedono la sospensione e la revisione dell’ordinanza che prevede la cattura dei bovini vaganti che, se non reclamati dai legittimi proprietari entro due giorni, possono essere mandati al macello.
“L’ordinanza appare incerta nella definizione delle competenze riguardo alla procedura da adottare, ravvisando delle incertezze sulla relativa legittimità, prevedendo l’autorizzazione alla macellazione anche di capi non registrati”, scrivono le associazioni nella lettera.
L’ordinanza del sindaco pagano emanata lo scorso 30 novembre è la risposta alle uccisioni di mucche e vitelli presi a fucilate da ignoti. Ordinanza emanata senza valutare possibili alternative, legali, in difesa del benessere degli animali.
Come già suggerito da diversi esponenti dei diritti degli animali, tra cui il delegato Oipa di Ragusa, Riccardo Zingaro, è stato chiesto che gli animali vaganti catturati e non reclamati dai proprietari possano essere messi a disposizione di associazioni e di realtà locali, lasciandoli vivere in santuari e fattorie didattiche. Lo stesso Comune di Monterosso potrebbe mettere a disposizione un terreno e creare una fattoria didattica, come già successo in altri Comuni. Ha dato la sua disponibilità al sindaco anche la responsabile dell’associazione Vitadacani, Sara D’Angelo, referente della Rete dei Santuari di animali liberi, che riunisce e coordina dodici rifugi per animali da reddito, collaborando con decine di altre realtà in tutta Italia che ospitano anche mucche e vitelli. Vitadacani potrebbe intervenire affinché i capi prelevati, in esecuzione dell’ordinanza, possano essere accolti in strutture idonee, preferibilmente nel territorio siciliano, dove potranno essere ospitati a vita (v. lettera in calce).
«ll sindaco pensa di risolvere il problema dei pascoli abusivi con un’ordinanza che, non essendo chiara nella definizione delle competenze e su chi deve fare cosa, di fatto è l’autorizzazione alla macellazione anche di capi non registrati», commenta Riccardo Zingaro, delegato dell’Oipa di Ragusa. «Speriamo in un riscontro positivo e veloce da parte del sindaco: sarebbe una conclusione positiva ed esemplare di una vicenda che negli ultimi giorni ha visto strade e terreni macchiati di sangue di poveri animali vaganti, spesso destinati alla macellazione clandestina».
L’Oipa di Ragusa chiede inoltre che sia avviato un censimento in stalle e masserie per controllare quali animali siano regolarmente registrati e quali no. «Un censimento mai fatto», conclude Zingaro. «Non è da escludere che in uno stesso allevamento alcuni capi siano registrati e altri no. Il Comune e i servizi veterinari dovrebbero concentrarsi su questo. Dovrebbero allearsi per la vita degli animali, non per la loro morte».
Per informazioni e per contribuire al mantenimento degli animali che l’Oipa riuscirà a salvare scrivere a ragusa@oipa.org