Ci deve essere qualche rimembranza in quelli più attempati di noi per guardare con simpatia al vaccino russo Sputnik e, per quelli più giovani, qualche interrogativo sul perché non è così presente in Ue.
La risposta è semplice. I farmaci, compreso un vaccino, devono essere sottoposti alla autorizzazione delle agenzie regolatorie: l’Ema per l’Ue e l’Aifa per l’Italia.
E’ a garanzia di efficacia, qualità e sicurezza dei farmaci.
La Russia ha presentato la documentazione per l’approvazione dello Sputnik? Sì, ma ha inviato la documentazione all’indirizzo sbagliato, il che pone qualche dubbio sulla capacità organizzative dei russi. Entrando nel merito, i dati relativi al vaccino detto Sputnik, si possono consultare sulla rivista medica britannica The Lancet.
I dati riportati sono stati più volte corretti nella stessa rivista nella sezione Errori, il che non depone a favore della accuratezza degli studi effettuati e non risulta chiaro quali siano stati i processi di preparazione del vaccino.
Siamo in fiduciosa attesa del vaccino russo, ma attendiamo le necessarie verifiche.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc