Non intendo entrare nel dibattito sul vaccino, se fa male o meno, certamente il vaccino va fatto, soprattutto per le categorie a rischio. Anche se a quanto sembra non ci darà la certezza di essere immuni dal virus. Quello però che mi preme ribadire è perché ancora non viene posta l’attenzione sulla medicina di base.
Qualche settimana fa mi interrogavo perché ancora dopo in anno non viene dato spazio ai tanti medici che stanno curando i malati di covid a casa. Per quale motivo le istituzioni non hanno assunto a pieno regime l’esperienza di questi medici per proporla con forza a tutto il Paese.
L’altra sera è ritornato a parlarne, la trasmissione televisiva di Mario Giordano, il quotidiano online lanuovaBQ.it è intervenuto sul tema intervistando il dottore Paolo Martino Allegri, facente parte dell’equipe medica dell’associazione ippocrate.org. Leggo dal sito, che oggi il gruppo di medici, considerato l’elevatissimo numero di richieste di cure è stato costretto a sospendere i servizi di Assistenza 999 e di Prevenzione. “Il Movimento Ippocrate raggruppa una rete internazionale di Medici, Ricercatori, Operatori della Sanità, Operatori nel Sociale”.
Pare che la questione della cura del Covid 19 a casa, sta progredendo, c’è una sentenza del TAR del Lazio che ha smontato l’incredibile tesi governativa secondo cui per curare il Covid ci si debba limitare all’utilizzo del Paracetamolo e restare in “vigile attesa”, per poi inviare il paziente in Pronto Soccorso.
Inoltre è stato emanato il protocollo di cure domiciliari dalla Regione Piemonte, che prevede l’utilizzo di quei farmaci in questi mesi utilizzati con successo dai medici coraggiosi che non si sono uniformati alle direttive governative.
Tutto questo secondo la nuovabussola ha «scatenato la reazione rabbiosa dei guardiani della rivoluzione, i virologi alla moda sempre pronti a negare la possibilità delle terapie. Ancora una volta si usa il più intransigente negazionismo nei confronti dell’Idrossiclorochina, ma anche contro altri farmaci». ( Intervista di Paolo Gulisano,”Curiamo il Covid a casa e la mortalità è quasi a zero”, 17.3.21, laNuovaBQ.it).
Gulisano sottolinea l’importanza di questa ricerca scientifica condotta sul campo, non in laboratorio o su modelli matematici, una realtà concreta di medici quella dell’associazione Ippocrate che hanno dato risposte ai bisogni dei malati di covid.
Il dottore Allegri proponendo dosi massicce di vitamine, soprattutto D, con sua grande sorpresa, «questi pazienti miglioravano rapidamente la loro saturazione di ossigeno. Da allora ho raccomandato a tutti una profilassi vitaminica di prevenzione e dosi maggiori in caso di malattia».
L’associazione Ippocrate fondata da Mauro Rango, un italiano che vive nelle isole Mauritius. Ha debellato all’inizio rapidamente il coronavirus, «utilizzando farmaci che conosciamo da decenni, come l’Azitromicina, l’Idrossiclorochina o il Cortisone, mentre qui in Italia la gente moriva come le mosche. Com’era possibile che in Africa, dove la sanità non è certamente avanzata come da noi, si ottenessero risultati così brillanti, mentre noi non riuscivamo a contenere la diffusione della malattia?».
I risultati ottenuti dall’associazione sono eccellenti, afferma il dottore.
«Alla data odierna abbiamo ampiamente superato il numero di 6.000 casi trattati. Di questi solo una esigua percentuale ha avuto bisogno transitoriamente di cure ospedaliere, ma sono le persone che si sono rivolte a noi tardivamente. La nostra esperienza dimostra che l’intervento precoce è la strategia vincente. La mortalità dei pazienti che seguiamo è praticamente azzerata: tra coloro che abbiamo assistito entro una settimana dalla comparsa dei sintomi non abbiamo avuto nessun decesso».
Questi sono i fatti che dimostrano che curare e guarire a casa si può. Naturalmente questo evita il temutissimo sovraffollamento di ospedali e terapie intensive. Eppure non si comprende perché gli organismi tecnici governativi non hanno fatto nulla per incentivare le cure a domicilio e anzi, hanno remato contro questa possibilità, contrastando a livello di protocolli ogni terapia che non fosse il paracetamolo. Peraltro per il dottore di Ippocrate.org, il Paracetamolo, aggrava la situazione, per due motivi: La prima è che non esplica un’azione antinfiammatoria, che è fondamentale invece nella cura di questa malattia, ma agisce solo come antifebbrile, dando al paziente la sensazione illusoria di miglioramento, mentre il virus continua a diffondersi nell’organismo. La seconda è che, per metabolizzare il Paracetamolo, si consuma il Glutatione, una sostanza antiossidante presente nel nostro corpo e che invece è fondamentale per combattere l’ossidazione causata dal virus nei tessuti».
Dopo la sentenza del TAR del Lazio, Allegri è fiducioso, spera che ora anche a livello ministeriale, si prenda atto di questa nuova realtà delle cure domiciliari che fortunatamente sta prendendo piede, non solo grazie a IppocrateOrg, ma anche per altre iniziative che stanno nascendo dal basso nella nostra società. In questi giorni su fb circola l’esperienza delle cure a casa del Distretto alessandrino dell’Asl, Aqui-Ovada.
In conclusione il rappresentante di Ippocrate.org esorta il Comitato Tecnico Scientifico ad ammettere con coraggio che dopo un anno, la cura ospedalocentrica della malattia è stata una strategia errata e che è il momento di cambiare rotta. Molti medici se ne stanno rendendo conto. I numeri ci danno ragione: le cure domiciliari precoci funzionano. Dobbiamo incentivarle per svuotare le terapie intensive. La politica ne deve prendere atto».
DOMENICO BONVEGNA
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