“Accolte con favore le proposte che abbiamo presentato oggi al segretario del Partito Democratico Enrico Letta sui temi della democrazia e della partecipazione”, lo affermano in una nota Massimiliano Iervolino e Igor Boni, segretario e presidente di Radicali Italiani.
“Siamo partiti dalle tre proposte di legge di iniziativa popolare che, come Radicali italiani, abbiamo depositato insieme ad altri durante le ultime due legislatura: legalizzazione cannabis 57.510 firme, eutanasia legale 67.000, immigrazione (Ero Straniero) 90.000 firme. Nessuna di queste, purtroppo, è mai arrivata in aula nonostante le tante firme raccolte, autenticate e certificate. Noi proponiamo una riforma che preveda tempi certi di discussione e voto.
Un’altra questione democratica collegata alle proposte di legge di iniziativa popolare è quella dei referendum – continuano – nel novembre 2019 il Comitato per i diritti umani dell’Onu ha sancito che l’Italia viola i diritti politici in materia di referendum, noi chiediamo che i promotori dei referendum possano essere a loro volta autenticatori, altrimenti lo strumento referendario è attivabile esclusivamente dalle grandi organizzazioni politiche e sindacali.
Le nostre proposte di legge di iniziativa popolare e i referendum che storicamente abbiamo depositato dimostrano che, in piena attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, si può concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale anche in modo diverso dalla classica competizione elettorale. Per questo, riteniamo ingiusto che l’accesso al 2×1000 sia garantito solo ai partiti collegati ad una rappresentanza parlamentare; ciò determina non pochi cambi di casacca a legislatura in corso. In tema di democrazia e riforme istituzionali abbiamo evidenziato come la posizione Radicale sulla legge elettorale non cambi: sistema maggioritario uninominale al 100% con primarie previste per legge.
Sulle primarie chiediamo al Pd di depositare insieme una proposta di legge che le istuzionalizzi anche per le elezioni locali affinché non si arrivi a quanto sta accadendo a Roma, Torino, Bologna e Napoli. Le primarie non vanno evocate e tenute solo quando fa comodo: prevedendole per legge avrebbero tempi certi, regole certe e spazi istituzionali certi che favorirebbero possibili novità e outsider oggi fermati dai signori delle tessere e degli apparati. In tema di amministrative abbiamo presentato al segretario Letta “Il manifesto per le città democratiche e antiproibizioniste” con proposte che valgono per tutte le maggiori città che andranno al voto nel 2021. Innanzitutto la questione della costituzione effettiva delle città metropolitane.
Inquinamento, gestione dei rifiuti, urbanistica e trasporti vanno affrontati attraverso politiche di area vasta, quindi cambiando la cosiddetta Legge Del Rio del 2014. L’altro punto riguarda l’antiproibizionismo: le nostre grandi città e soprattutto le periferie più sofferenti richiedono legittimamente sicurezza e crescita. Laddove la politica repressiva ha ampiamente fallito la visione antiproibizionista, che comprende sostanze come la cannabis e sex work, può liberare energie per accorciare la forbice delle disuguaglianze.
In conclusione abbiamo consegnato il nostro Manifesto, la proposta di legge Ero Straniero, le modifiche sugli autenticatori 2X1000, il programma per Torino elaborato da Igor Boni candidato alle primarie del centrosinistra e abbiamo chiesto al segretario Letta di mettere in cantiere iniziative comuni di carattere nazionale affinché si possa collaborare sui temi e sugli obiettivi, attraverso un dialogo che non si limiti solo alle occasioni elettorali” concludono.