Lunedì 10 maggio la protagonista dell’incontro dell’Accademia di Belle Arti di Catania sarà Elena Cologni, artista e ricercatrice dell’ateneo britannico Anglia Ruskin, che punta sull’interdisciplinarietà e sul coinvolgimento del pubblico al farsi dell’opera e sulla critica femminista degli approcci relazionali…
Tornano, dopo quelli con Iacopo Ceni, Laura Cherubini e Bettina della Casa, gli appuntamenti con il ciclo di incontri sull’ “Arte precaria” al tempo del Covid, curati per l’Accademia di Belle Arti di Catania da Ambra Stazzone e Lorenzo Madaro, entrambi docenti di Storia dell’Arte contemporanea dell’Aba.
Protagonista della puntata di lunedì 10 maggio alle 17 su diverse piattaforme e social – Teams, Youtube, Facebook e Instagram – sarà Elena Cologni, artista e ricercatrice dell’Anglia Ruskin University di Cambridge, in Gran Bretagna.
Il suo lavoro artistico, spiegano i curatori del ciclo, è inscindibile dalla ricerca accademica e si fonda sull’interdisciplinarietà, sul coinvolgimento del pubblico al farsi dell’opera, sulla critica femminista degli approcci relazionali. I suoi progetti vedono spesso la collaborazione di professionisti di altre discipline e si traducono, spesso attraverso la realizzazione di laboratori, in disegni, sculture, installazioni, performance, coreografie, video, testi.
L’incontro di lunedì rappresenta un’occasione per approfondire il suo lavoro e, al contempo, gettare lo sguardo su due importanti mostre comprendenti alcuni suoi lavori che saranno inaugurate a Venezia nel corso di questo mese di maggio. La prima è una personale, Pratiche di cura, o del cur(v)are, a cura di Gabi Scardi (Fondazione Bevilacqua La Masa negli spazi di Palazzetto Tito, dal 17 maggio al 4 luglio), la seconda ComunitàResilienti, a cura di Alessandro Melis (Padiglione Italia, Biennale di Architettura, Tese delle Vergini – Arsenale dal 22 maggio al 21 novembre).