Il presidente federale ha incontrato i giornalisti a ‘Casa Azzurri’: “I corsi non saranno solo per i professionisti, ma anche per i dilettanti. L’Italia merita di ospitare un grande evento”…
Cinque giorni dopo l’inaugurazione con i ministri Giorgetti e Garavaglia e con la sindaca Raggi, il presidente della FIGC Gabriele Gravina è tornato a ‘Casa Azzurri’ per incontrare la stampa. Il numero uno della FIGC ha voluto dedicare un pensiero alle vittime della sparatoria di ieri di Ardea, aggiungendo di voler dedicare un’eventuale vittoria con la Svizzera ai due bimbi morti nella strage, tra cui il piccolo Daniel, portiere dei Pulcini dell’Ostiamare: “Ci tengo a ringraziare i media per la modalità con la quale stanno raccontando questo Europeo – ha esordito in conferenza – per la voglia di far conoscere una nuova storia. Un progetto sportivo che abbiamo lanciato due anni fa, perché credo che espressioni come ‘nuovo rinascimento’ avessero un obiettivo chiaro, che stiamo cercando di declinare nel miglior modo possibile”.
Il convincente successo nel match d’esordio con la Turchia ha confermato le potenzialità della Nazionale di Roberto Mancini, capace di inanellare una serie di 28 risultati utili consecutivi e candidata ad un ruolo da protagonista in un torneo continentale che rappresenta per diversi motivi un prezioso segnale di ripartenza: “Una competizione che andava giocata così – sottolinea Gravina – senza pubblico sarebbe stato un disastro, andava interpretata in questa maniera. Questo Europeo è l’unico caso in cui l’eredità è già nel presente. Questo è il messaggio da lanciare ai nostri tifosi, protagonisti di questo rilancio del nostro Paese. La prestazione della squadra è stata molto positiva, frutto di un grande lavoro e di un desiderio, quello di regalare agli italiani un obiettivo e un traguardo che mancano da diversi anni”.
Il presidente federale ha poi annunciato di voler inserire nelle Licenze Nazionali l’obbligatorietà di corsi di formazione per calciatori per l’uso del defibrillatore. Una proposta che arriva a tre giorni di distanza dal malore accusato all’Europeo dal calciatore danese Christian Eriksen, salvato anche grazie al tempestivo intervento dei compagni di squadra: “Per alcuni istanti si è fermato il suo cuore, ma anche il nostro. Faremo tutti i passi possibili per far sì che questi corsi non siano solo per i professionisti, ma anche per i dilettanti. Durante i ritiri delle squadre, attraverso la commissione presieduta dal professor Zeppilli, attiveremo dei corsi di formazione in primo soccorso e lo faremo attraverso un programma che la Commissione già da questa mattina sta studiando. Lo faremo anche nei prossimi giorni nel ritiro della Nazionale”.
Dietro ai risultati della Nazionale c’è il lavoro portato avanti negli ultimi anni dalla Federazione: “La mia più grande soddisfazione – dichiara Gravina – è rivedere il riallineamento tra il colore azzurro e tutti gli italiani. Quel filo che si era interrotto nel 2017, oggi mi sembra sia stato ricucito”. Un lavoro ostacolato dalla pandemia, che ha allontanata per tanto, troppo tempo il pubblico dagli stadi: “La prossima settimana – annuncia – aggiorneremo il protocollo per la prossima stagione. Dobbiamo scrollarci di dosso la preoccupazione, le ansie: dobbiamo attuare la politica del coraggio, dell’effettivo funzionamento della campagna vaccinale. La paura genererebbe un effetto negativo senza ritorno. Ci stiamo coordinando con le altre altre federazioni per capire se già dai Quarti di finale dell’Europeo può esserci un incremento del numero di spettatori sugli spalti”. E intanto l’Italia sogna di ospitare nei prossimi anni un altro grande evento come l’Europeo o il Mondiale: “La nostra organizzazione a cominciare dall’Europeo Under 21 – ricorda il numero uno della FIGC – seppure in condizioni abbastanza diverse e più semplici è stata un’ottima palestra. Un’ottima performance riconosciuta in maniera ufficiale anche dal presidente Ceferin. L’Italia ha bisogno di un grande evento, anche per risolvere il problema delle infrastrutture, e lo merita. Il nostro Paese ha già dimostrato che quando può fare squadra vince”.