PALERMO. Il 2021 sarà l’anno dei borghi silenziosi, degli artigiani dimenticati, dei mestieri ritrovati, dei sapori che sanno di casa; ma anche di tradizioni, di esperienze immersive, di un vivere lento che non vuole dire pigro, piuttosto a misura d’uomo e di natura. Lo hanno già battezzato SlowTourism e sta attirando l’attenzione sulle piccole comunità.
La Sicilia è già avanti: è nata infatti una nuova associazione di piccoli comuni uniti sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori, che vogliono intraprendere azioni di rigenerazione, di ripopolamento, di sviluppo sostenibile. E ha preso corpo una prima esperienza pilota, a fine estate, che fa tesoro dell’esperienza accumulata dal festival che da quindici edizioni apre e mette in rete il patrimonio culturale siciliano e non solo. E’ stato nominato un comitato scientifico presieduto dal fisico e accademico Federico Maria Butera.
Due fine settimana, dunque, 28 e 29 agosto e 4 e 5 settembre, quando una sessantina di borghi apriranno i “gioielli di famiglia”: conosciuti e non, di montagna e sul mare, arroccati sotto i castelli o dimenticati in un campo di grano, colmi di tesori d’arte o morbidamente green, pronti a mostrarsi, a scoprirsi, punteggiati come sono di castelli e conventi, chiese preziose e botteghe artigiane, palazzi nobiliari e neviere dimenticate, osservatori astronomici, miniere e laboratori.
Oggi la presentazione con i 59 sindaci e amministratori che hanno aderito al festival. Presenti il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, l’assessore ai Beni culturali e Identità siciliana, Alberto Samonà; l’assessore alle CulturE del Comune di Palermo, Mario Zito, il presidente dalla Fondazione Le Vie dei Tesori Laura Anello, il cantautore Mario Incudine.
“Il governo regionale in tre anni ha speso 213 milioni di euro in oltre 220 interventi per la riqualificazione dei borghi siciliani. Con Terna e Enel sono stati sottoscritti investimenti per 550 milioni. Siamo intervenuti con 285 milioni su 16 mila chilometri di strade che, ricordo, sono di competenza delle ex Province o dello Stato – interviene il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – . Da qualche anno, per fortuna, si registra un ritorno ai piccoli comuni, a patto però che chi torna possa trovare servizi di qualità come la banda larga o la guardia medica. E’ qui che si gioca la scommessa della politica: rendere attrattivi e attraenti i borghi, ma non solo per i visitatori. I due fine settimana del Festival delle Vie dei tesori sono un momento di vetrina importante, ma quando si spengono i riflettori rimangono i problemi. Una cosa è il borgo da visitare, un’altra è abitarci. Dobbiamo puntare a entrambi gli obiettivi, perché un borgo abbandonato è un luogo poco attraente. Lavoriamo affinché l’iniziativa rimanga duratura e questi borghi consentano ai nostri figli di restare”.
“I borghi sono il cuore della nostra storia e della nostra tradizione, rappresentano il luogo dell’identità per eccellenza in tutta l’Italia. È da qui – sottolinea Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana – che dobbiamo ripartire se vogliamo costruire un futuro che rivitalizzi i territori della Sicilia, creando le migliori condizioni per rilanciare le economie locali. Il fascino di luoghi unici, di borghi medievali ancora poco conosciuti, è ciò che ha spinto alcuni paesi siciliani ad aggiudicarsi negli ultimi anni importanti riconoscimenti. Grazie a iniziative come quella della Fondazione Vie dei Tesori, ma anche a progetti come “I cantieri dell’Identità” lanciato già la scorsa estate dall’Assessorato dei Beni culturali, possiamo dire che il futuro è già presente”.
“I borghi siciliani contengono tesori inaspettati, una volta arrivati non ve ne vorrete più andare – sorride l’assessore alle CulturE del Comune di Palermo Mario Zito – E’ capitato a me, scoprire nelle chiese delle Madonie, gioielli straordinari. Spero che si torni nei borghi per ritrovarne la grande bellezza”.
Per l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Lagalla, “Ancora una volta Le Vie dei Tesori sarà promotore di esperienze di formazione, di scoperta del territorio, della sua storia e del suo patrimonio artistico. Un’iniziativa di animazione territoriale che coinvolge il mondo della scuola e delle università ma che soprattutto incrementa opportunità rivolte alla crescita formativa delle giovani generazioni”.
“Si tratta di un’iniziativa preziosa per valorizzare il nostro territorio, offrendo la possibilità ai nostri conterranei di conoscere tesori nascosti e a chi proviene da fuori Sicilia, di immergersi nella cultura locale, attraverso visite esperienziali uniche – afferma l’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina – Fare rete tra i territori è la carta vincente per offrire occasioni di sviluppo, insieme alla destagionalizzazione, una delle strategie che il governo regionale sta mettendo in campo per promuovere il brand Sicilia in campo internazionale”.
Borghi dei Tesori Fest è promosso dalla Fondazione Le Vie dei Tesori in collaborazione con tutti i Comuni e Fondazione Con Il Sud, ed è sostenuto da IGT e Fondazione Sicilia: “In questo momento di ripresa per il Paese vogliamo contribuire partecipando anche quest’anno a un nuovo e importante progetto della Fondazione Le Vie dei Tesori a sostegno della rinascita dei borghi siciliani e in modo particolare ci impegniamo nella formazione di 500 giovani che saranno preparati a raccontare il loro patrimonio anche in modalità digitale – afferma Fabio Cairoli, amministratore delegato di Igt – Preservare il valore del territorio in cui siamo presenti, attraverso la conservazione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico e supportare progetti sul territorio volti allo sviluppo delle competenze dei giovani e dell’innovazione tecnologica per sostenerli nella costruzione del proprio futuro, questi sono gli obiettivi che perseguiamo in favore della comunità”.
“Dalla sua nascita, Fondazione Sicilia ha rappresentato un presidio importante per la tutela dei borghi, veri gioielli del territorio, ma spesso destinati allo spopolamento. Siamo quindi doppiamente motivati – commenta il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – nel sostenere I borghi dei tesori perché quello della valorizzazione e della riscoperta della nostra isola è un tema a noi molto caro, ma anche perché, grazie a iniziative come queste, i piccoli centri si stanno lentamente trasformando in risorsa e opportunità di lavoro”.
Il progetto, dopo un primo avvio, è “scoppiato” tra le mani: in pochissimi mesi i Comuni siciliani hanno fatto a gara per partecipare, ed è nato il Festival che raccoglie 59 borghi in otto province: il plotone più numeroso è nel Palermitano dove il festival arriverà in 26 borghi; sono 7 i piccoli comuni dell’Agrigentino, 4 nel Nisseno, 2 ciascuno nelle province di Enna, Ragusa e Siracusa; 3 nel Catanese e 13 nel Messinese.
Alcuni borghi fanno già parte dei percorsi turistici, altri finora erano noti solo ad appassionati globetrotter. Di tutti è stato fatto un censimento dei tesori che saranno aperti alle visite: tesori messi in circuito, promossi, raccontati. Oltre 500 giovani dei territori saranno formati all’accoglienza e alla narrazione dei tesori. Intorno ai luoghi, i borghi si accenderanno di tour ed esperienze speciali. Sarà il primo passo per ridare alle comunità contezza del valore delle tradizioni e della storia: i borghi si muoveranno compatti, sfruttando le risorse locali, offrendo visite, tour, esperienze nel verde, invitando i giovani ad accogliere i visitatori, magari scoprendo che il turismo esperienziale può essere una delle chiavi per crearsi un futuro nell’Isola. Il 25 per cento della raccolta dei contributi dei visitatori sarà devoluta a progetti mirati a potenziare l’attrattività dei territori e a offrire opportunità ai giovani. “Riscoprire le bellezze della nostra terra dopo la pandemia che ha pesantemente fiaccato il turismo, e al contempo lanciare un forte messaggio nel segno della valorizzazione di quei borghi gioiello dell’isola, di cui l’area metropolitana di Palermo è protagonista con ben 26 comuni, credo sia il duplice senso di questa importante iniziativa che coniuga arte, turismo ed esigenza di ripresa economica, agli obiettivi di rigenerazione e sviluppo sostenibile, in luoghi troppo spesso penalizzati. Il mio apprezzamento va dunque alla fondazione Le Vie dei Tesori e alla Regione Siciliana” ha dichiarato il sindaco metropolitano, Leoluca Orlando.
Ai Borghi dei Tesori infatti è legato a doppio filo un altro nuovo progetto della Fondazione che si chiama “Ho scelto il Sud”, un network di coloro che sono rientrati al Sud, all’esodo. Con loro i “resistenti” che non se ne sono mai andati costruendo opportunità e di coloro che, nati altrove, hanno scelto il Sud come luogo di elezione. Il progetto, cui collaboreranno anche l’associazione Southworking e la rete Rifai-Giovani delle aree interne, punta a costruire un network tra tutte queste energie, un network di straordinari ambasciatori di un Sud produttivo, creativo, non assistito, a volte eroico. Che costituiscono un grandissimo potenziale di innovazione.
“Un progetto che coltivo da anni – dice Laura Anello, presidente delle Vie dei Tesori – nato dal censimento delle tante storie di meridionali di ritorno, un flusso consistente e non raccontato di gente del Sud che sceglie di tornare al Sud per fare, per costruire, per innovare. Storie di successo nell’agricoltura, nel turismo, nel sociale, nella cultura, nelle produzioni eco e sostenibili che si è consolidato grazie al progetto nei borghi, a contatto con i territori. Finalmente diventa realtà: primi obiettivi la costruzione di una community che sia una casa digitale dove scambiarsi esperienze e contatti, e la produzione di video sulle storie”.
A battezzare il progetto è stato Mario Incudine, che ha composto un pezzo dal ritmo trascinante, dedicato a questa Sicilia orgogliosa. Ed è stato presentato il primo video sul progetto, racconto di Fuoririga di alcune storie di successo di chi è andato e poi tornato; di chi ha scelto di restare e di chi da fuori, ha eletto la Sicilia a sua terra. “Sta tutto nel titolo – spiega il cantautore ennese – Ho scelto il Sud è una dichiarazione di intenti, che è anche la mia. E’ un brano originale per un progetto originale, che racconta l’orgoglio di vivere qui. Perché sono convinto che la vera forza stia nell’aver resistito alla tentazione di andare via. La rivoluzione vera parte da qui”.
Le Vie dei Tesori ha messo a disposizione il proprio background, la voglia di costruire, l’efficienza di una rete già consolidata e l’esperienza organizzativa: anche Borghi dei Tesori Fest sarà una rassegna smart e digitale, con un unico coupon valido per tutti i circa trecento luoghi – una media di cinque siti per ciascun borgo – che apriranno le porte. E siccome il mantra delle Vie dei Tesori è noto – un luogo non raccontato è un luogo muto – ecco che sul sito www.leviedeitesori.it, sui social e sul magazine del festival, saranno disponibili curiosità, approfondimenti, schede dei siti, preparati da una squadra rodata di giornalisti, divulgatori, appassionati, esperti di turismo esperienziale.
Come nel Festival delle città, un coupon da 18 euro varrà per 10 visite, un coupon da 10 euro per 4 visite: saranno donazioni che i visitatori faranno per sostenere il progetto. I coupon saranno disponibili sul sito www.leviedeitesori.com/borghideitesori e in un infopoint in ciascun borgo. Una preview del Festival sarà il 15 e 16 luglio quando i visitatori potranno scoprire il fortino di Mazzallakkar, a Sambuca di Sicilia: ricomparso come per magia dalle acque del lago Arancio, era andato sommerso con la costruzione della diga e la realizzazione del lago Arancio. Ora c’è un progetto di valorizzazione che coinvolge l’azienda Planeta, la cui cantina Ulmo si trova proprio sulle sponde del lago, di fronte Mazzallakkar. Sarà possibile partecipare a visite guidate e degustazioni sulla riva del lago.
I 59 BORGHI DEI TESORI
AGRIGENTO: Bivona, Burgio, Caltabellotta, Naro, Sambuca, Sant’Angelo Muxaro,
Santo Stefano Quisquina.
CALTANISSETTA: Butera, Montedoro, Sutera, Vallelunga Pratameno.
CATANIA: Licodia Eubea, Militello Val di Catania, Piedimonte Etneo
ENNA: Centuripe, Sperlinga
MESSINA: Castelmola, Condrò, Frazzanò, Graniti, Mirto, Monforte San Giorgio,
Montalbano Elicona, Roccavaldina, San Marco d’Alunzio, San Piero Patti, San Salvatore Fitalia, Santa Lucia del Mela, Savoca
PALERMO: Baucina, Blufi, Bompietro, Caccamo, Castelbuono, Castellana Sicula, Castronovo, Collesano, Contessa Entellina, Gangi, Geraci Siculo, Giuliana, Godrano, Gratteri, Isnello, Lercara Friddi, Montemaggiore Belsito, Palazzo Adriano, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, Prizzi, Roccapalumba, San Mauro Castelverde, Vicari.
RAGUSA: Chiaramonte Gulfi, Monterosso Almo
SIRACUSA: Buccheri, Portopalo di Capo Passero