La Spezia – Nel primo pomeriggio una Volante della Questura, in servizio di controllo del territorio nella zona del centro, è stata avvicinata da un ristoratore che pochi minuti prima era rimasto vittima di una truffa.
I poliziotti apprendevano che, circa un quarto d’ora prima, si era presentato al bancone di un ristorante di via Prione un uomo, che chiedeva alla cassiera la possibilità di cambiare alcune banconote di piccolo taglio con una di taglio superiore.
La dipendente aveva subito acconsentito alla cortesia richiestale, ma, dopo qualche istante, l’uomo le aveva contestato di aver ricevuto un importo minore rispetto a quanto dovuto e, alle assicurazioni da parte della stessa sulla correttezza del cambio effettuato, aveva iniziato ad alzare la voce e assumere un atteggiamento minaccioso ribadendo il cambio a lui sfavorevole.
A quel punto la giovane, intimorita dall’atteggiamento e dal dubbio instillatole, consegnava all’uomo, che si allontanava poi prontamente, l’asserita somma mancante. Il successivo controllo, da parte del titolare del ristorante, alle riprese delle videocamere dell’esercizio, permetteva di verificare che il primo cambio di banconote si era svolto in modo assolutamente regolare e pertanto il denaro consegnato in un secondo momento era ottenuto con un raggiro.
Gli operatori della Questura, oltre alla denuncia/querela da parte del ristoratore, hanno raccolto ogni elemento a disposizione per l’attività investigativa che è tuttora in corso finalizzata all’individuazione del responsabile.
Nella circostanza appare comunque utile allertare gli esercenti e la cittadinanza sul modus operandi sopra descritto, al fine di evitare che simili episodi possano ripetersi, raccomandando a chiunque si trovasse ad assistere a tentativi di analoghe condotte, di rivolgersi senza esitazioni al numero unico di emergenza 112 NUE.
Nella circostanza l’autore, un uomo tra i 25/35 anni, vestito casual, verosimilmente straniero ma che si esprimeva bene in italiano e con modi cortesi, aveva chiesto di acquistare una bottiglietta d’acqua come mero pretesto, tant’è che dopo averla prelevata la lasciava sul bancone.