Ottobre rosa, per la lotta contro il tumore al seno Federfarma c’è

La farmacia non più e non solo dispensatrice di medicinali, ma erogatrice di servizi pensati su misura per le donne. I cittadini lo hanno compreso durante i mesi della pandemia, visto che la categoria dei farmacisti è stata in trincea insieme ai medici nella battaglia al Covid. Oggi la categoria continua a essere riferimento per la somministrazione dei vaccini, per effettuare i tamponi e quindi ottenere il Green pass ma anche ricevere la dose booster e il vaccino antinfluenzale.

Ma non è finita qui, c’è poi tutta la fetta di servizi come le attività di screening, di diagnosi, controllo nonchè un supporto terapeutico per i pazienti cronici. Tutto ciò è reso possibile a pochi passi da casa. Per fare il punto sui molteplici servizi offerti dalle farmacie d’Italia e su come vi si accede, l’agenzia di stampa Dire ha raggiunto il dottor Alfredo Procaccini Vicepresidente Federfarma Nazionale e Vicepresidente Federfarma Roma.

Come ogni anno, il mese di ottobre è dedicato alla sensibilizzazione delle donne sulla prevenzione del tumore al seno. Forse ancora in molte non sanno che è possibile effettuare lo screening anche in farmacia. Come si accede? E’ un servizio offerto omogeneamente su tutto il territorio nazionale oppure alcune realtà italiane sono ancora in ritardo?

“Federfarma sostiene l’iniziativa Airc. Le farmacie hanno una particolare sensibilità nei confronti delle donne questo è riconducibile al fatto che il 45%-50% delle titolari di farmacia è donna e addirittura l’80% dei collaboratori in farmacia è donna quindi è comprensibile, ancor di più, l’attenzione a questo tema. Facciamo prevenzione da sempre e in particolare per questa iniziativa hanno aderito 4mila farmacie su tutto il territorio nazionale e il resto delle farmacie, che magari non hanno aderito, pongono comunque l’attenzione a questa patologia. Sappiamo bene che le donne che frequentano la farmacia possono avere questo problema. I cittadini in generale e le donne in particolare si affidano al farmacista per consigli e confidenze ed è per questo che ci viene anche naturale sensibilizzare le donne anche rispetto al tumore al seno”.

 

Ma questa non è l’unica iniziativa pensata per le donne, è cronaca recente che una giovane ragazza accompagnata da un’amica ad Oristano ha chiesto ad una farmacista la ‘mascherina 1522’, che corrisponde al numero di emergenza antiviolenza e stalking. Questa iniziativa parte dalle farmacie insieme ai centri antiviolenza? Ci può spiegare meglio di cosa si tratta?

“E’ accaduto che misteriosamente che si sia associato a questo numero un presunto accordo con un ordine, non identificato, di farmacisti. In realtà è una di quelle fake news a cui siamo contenti, in un certo senso, di ‘aderire’ perché questa ragazza, riferendo in farmacia questa frase in codice ‘mascherina 1522’ che però non esiste a tutti gli effetti, ha trovato un farmacista sensibile che ha capito che esisteva un reale problema di violenza. Pur non essendoci un’iniziativa specifica il farmacista ha aiutato la ragazza e ha orientato verso le istituzioni preposte questo caso di violenza. Una fake news sulla quale per fortuna possiamo andare incontro anche perché le farmacie sono sicuramente uno di quei luoghi nei quali si può parlare. Non va dimenticato che il farmacista è un riferimento per il quartiere per non parlare delle farmacie rurali, presidio fondamentale per i pochi abitanti a volte costituito da ‘sole’ 500 anime, e quindi si può capire davvero cosa succede a quella donna che fa una specifica richiesta di aiuto perché magari si conosce quella comunità. La parola magica ‘1522’ ci fa rendere conto che c’è un pericolo. Perciò l’impegno che possiamo prendere è quello di sensibilizzare ancora di più I farmacisti andando incontro alle donne e arginare questo drammatico fenomeno”.

Si sente parlare sempre più spesso di ‘farmacia dei servizi’, in concreto abbiamo compreso che i farmacisti sono vicini al cittadino con l’insorgere della pandemia soprattutto nelle fasi più drammatiche che oggi ci sembrano lontane. In pratica quali sono i servizi che oggi la farmacia è in grado di offrire ai cittadini?

“La farmacia nel corso degli ultimi 20 mesi, alcuni dei quali drammatici, si è evoluta pur rimanendo la farmacia che era. Un presidio sul territorio solido dove il cittadino ha avuto possibilità di accedere in ogni momento della pandemia sia di giorno che di notte e festivi per consiglio, ricevere farmaci ma anche rassicurazioni e spiegazioni su quello che stava accadendo. A fronte di tutto questo la farmacia si è evoluta proprio in funzione delle nuove esigenze e dunque più orientata verso I servizi. Se l’accesso verso una struttura è difficile oggi il paziente è consapevole che può recarsi nella farmacia sotto casa per mettere l’holter cardiaco, eseguire un elettrocardiogramma, misurare la pressione, effettuare un prelievo del sangue capillare in caso che il paziente voglia ad esempio misurare la glicemia e non dimentichiamo i servizi relativi di prevenzione primaria rappresentati dai tamponi. Fino a due mesi fa ci si recava in farmacia per capire, sottoponendosi al tampone, se ci si era contagiati o meno. Le farmacie sono rimaste fedeli a se stesse e allo stesso momento si sono evolute l’apertura al cittadino potenziando i servizi. Ora possiamo addirittura somministrare i vaccini anti covid contribuendo in maniera notevole sia alla campagna vaccinale, le terze dosi conosciute anche come dose booster sia agli over 80 che agli over 60 concludendo così il ciclo vaccinale e allo stesso tempo alleggerendo gli hub e le strutture ospedaliere. Un ulteriore vantaggio, soprattutto per i fragili, è poter effettuare a pochi passi da casa e magari restando in macchina sia l’inoculazione della dose booster che del vaccino antinfluenzale in co-somministrazione. In un unico momento si riceve in sicurezza e senza prendere freddo i due sieri. La farmacia in conclusione è sempre quella struttura dove il cittadino trova il farmaco ma adesso anche molto di più”.