L’auspicio è ora «che non debbano trascorrere altri tre anni per l’inizio del processo». La tutela dei cronisti «quotidianamente minacciati o aggrediti da criminali, organizzazioni nazifasciste, squadristi e negazionisti di varia natura – incalza il sindacato – richiede azioni rapide e certezza delle pene».
«L’avviso di chiusura delle indagini che la Procura della Repubblica di Bergamo ha notificato a tredici soggetti con l’accusa di minacce aggravate e diffamazione nei confronti del collega di Repubblica Paolo Berizzi è una buona notizia, attesa da tempo. L’auspicio è che non debbano trascorrere altri tre anni per l’inizio del processo». Così, in una nota la Federazione nazionale della Stampa italiana.
«La tutela dei cronisti – incalza la Fnsi – che, come Paolo Berizzi, vengono quotidianamente minacciati o aggrediti da criminali, organizzazioni nazifasciste, squadristi e negazionisti di varia natura richiede azioni rapide e certezza delle pene. Allo stesso tempo, è auspicabile tolleranza zero nei confronti di ogni formazione di ispirazione nazifascista che ricorra sistematicamente alla violenza, non soltanto nei confronti dei giornalisti».