“Noi siamo tutti contro l’aborto in ogni sua forma”. È una frase del presentatore del “Grande Fratello Vip”, Alfonso Signorini. Per questa coraggiosa frase in difesa della vita, il conduttore di Mediaset è stato vergognosamente attaccato sui social. Affermazione perentoria, detta al plurale (quel “noi”), che non passa inosservata, viene immediatamente ripresa sui social da molti utenti, famosi e no, e largamente criticata. Soprattutto da molta parte del pubblico femminile.
A questo punto sorge spontanea la domanda: “Se Signorini si fosse dichiarato a favore dell’aborto, si sarebbe alzato lo stesso vespaio?” Se per esempio avesse detto, lui omossessuale: “Noi siamo per il Ddl Zan”, non sarebbe uscito dalla cerchia dei “buoni”. Lo avrebbero incoronato, invece lo hanno linciato, infoibato nella cerchia dei cattivi, di quelli che bisogna allontanare, uccidere mediaticamente. “Come si è permesso Alfonso Signorini, omosessuale, credente, di esprimere un pensiero personale contrario al politicamente corretto?” (Tiziana Lapelosa, “Signorini alla gogna: è contro l’aborto”, 17.11.21, Libero).
Naturalmente una frase del genere in bocca a un personaggio televisivo dello spettacolo, non poteva che scandalizzare. Infatti, la questione aborto è un dogma intoccabile in certi ambienti. Il Signorini ha espresso un’opinione “sovversiva”, pertanto plaudiamo al coraggio di Signorini, e lo ringraziamo per aver espresso con chiarezza un concetto a favore dell’accoglienza incondizionata della vita, sin dal concepimento.
Tra le critiche più pesanti nei confronti di Signorini c’è su twitter quella di Selvaggia Lucarelli che, menzionando il Referendum del 1981, ha invitato il conduttore televisivo a non parlare del “corpo delle donne”. Ma soprattutto si è scagliata contro quel “noi”. Come si permette? Si potrebbe obiettare alla Lucarelli che magari “il conduttore parlava anche per quel 32% che votò contro l’aborto e che è sessista tirare in ballo il corpo delle donne per sottintendere che solo loro hanno diritto di parola, tanto più che al suffragio parteciparono anche gli uomini, perfino quelli gay”. (Pietro Senaldi, “Signorini non può dire che è contro l’aborto”, 17.11.21, Libero).
Secondo l’idea di libertà della Lucarelli possono parlare di aborto solo gli uomini a favore: uomini che vogliano difendere il figlio e la mamma dalla fregatura dell’aborto non hanno cittadinanza nel mondo ideale della Lucarelli, che si erge a rappresentante del mondo femminile, senza che nessuno le abbia dato un mandato: non nel mio nome.
Anche l’ex presidente della Camera Laura Boldrini si è schierata contro: A noi donne nessuno può imporre quello che dobbiamo fare. Abbiamo lottato per avere una buona legge sull’aborto confermata anche da un referendum. Signorini, giù le mani dalla 194″.
Dalle affermazioni del conduttore si è dissociata Endemol Shine Italy, società di produzione del reality show: “Nella puntata di ieri di Grande Fratello Vip Alfonso Signorini ha espresso la propria opinione su un tema importante e sensibile come quello dell’aborto, che è un diritto di ogni donna sancito dal nostro ordinamento. Pur rispettando le opinioni di ognuno, come Endemol Shine Italy esprimiamo la nostra distanza dalla sua personale posizione. In tutte le comunità e in tutti i gruppi di lavoro le opinioni possono essere diverse, e Grande Fratello si distingue da sempre per essere attento a tutte le evoluzioni della società e al rispetto dei diritti civili”.
Sull’argomento è intervenuto in un interessante post su facebook di don Antonello Lapicca.
Tra le principali motivazioni dell’introduzione dell’aborto in Italia, secondo il sacerdote, era quella “di strappare le donne all’aborto clandestino”. Inoltre, “la stessa criminale legge 194 si fonderebbe sul principio che l’aborto è un evento drammatico da evitare e, in casi eccezionali, se proprio non si può fare a meno, che venga tutelata la salute della donna”. Intanto, “oggi l’aborto è diventato un diritto, praticamente in qualunque caso, basta non volere un figlio”. In pratica si tratta di un falso diritto che stabilisce che una persona ancora nel grembo della madre sia meno persona, anzi non lo sia proprio, solo un grumo di cellule. “Per questo si può infilare un forbice nel grembo e spappolare quel corpo, solo perché ancora non perfettamente sviluppato”. E’ una scienza falsa e illusoria, “piantata nella testa delle madri (i padri non esistono mai, altra follia satanica destinata a conseguenze devastanti nelle relazioni, nelle famiglie, nella testa e nell’anima) sino ad arrivare all’aberrazione di ridurre la pratica a una pillola da mandare giù”.
Il sacerdote biasima le donne, più che bambine, che cadono in questi sofismi dell’ideologia dominante.
“Il mistero dell’iniquità che afferra e inganna ancora Eva, la donna, per distruggere in lei, nella sua anima e nella sua mente prima che nel suo corpo, la fabbrica della vita deposta dal Creatore. È il principio della devastazione di una società, la bomba atomica gettata sul fondamento della vita. Una volta distrutto questo, il resto viene giù di conseguenza”. Lapicca è ancora più preciso: “Il demonio attacca la donna, sino a rubarle ciò che le è più intimo, ciò che la costituisce l’irripetibile e meravigliosa fonte della vita”.
Pertanto, oggi non si può più parlare della meravigliosa bellezza della verità sulla vita nascente. Non si può più nemmeno dire perché se no si offende la dignità, l’autodeterminazione e i diritti delle donne. “Invece proprio le parole delle donne scritte e dette in risposta a quelle di Signorini rivelano l’abisso nel quale il demonio e l’ideologia che per suo conto sta seducendo il mondo hanno fatto precipitare questa generazione”. Pertanto, “Una donna davvero libera, una donna felice di esserlo non può scrivere che l’aborto sia un diritto svilito se qualcuno afferma di esserne contrario. Una donna non può a meno di essere ingannata, e per questo schiava di una menzogna che vuol trasformare il suo grembo in una tomba. Da qui dobbiamo partire, perché Cristo è sceso in questa tomba dove il demonio spinge madre e figli”. Occorre liberare le donne per riconsegnarle a sé stesse, al loro essere spose e madri felici, anche nelle difficoltà. Dobbiamo evangelizzare per seminare la fede che si manifesta in opere di vita eterna. Opere che rivelano la Verità, così bella da polverizzare la menzogna satanica.
DOMENICO BONVEGNA
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