A Natale il Festival dei Due Mondi torna in scena con tre spettacoli in digitale e il concerto di Nicola Piovani al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti. A Palazzo Collicola riapre la mostra Frammenti di un percorso teatrale…
Il Festival di Spoleto si prepara al nuovo anno con un palinsesto di iniziative per augurare Buone Feste al suo pubblico e alla città. Da mercoledì 15 dicembre il sito ufficiale del Festival (www.festivaldispoleto.com) ospiterà tre spettacoli di teatro e danza dalla sessantaquattresima edizione, disponibili per la visione gratuita e on demand. Spoleto 64 “Rewind” presenta Divina Commedia. La Prima Giornata di Piero Maccarinelli (disponibile da mercoledì 15 dicembre, ore 21), Strehler 100, una serata di parole e musica per Giorgio Strehler (disponibile da lunedì 27 dicembre, ore 21) e Coin Operated di Jonas & Lander (disponibile da venerdì 7 dicembre, ore 21). Dal vivo, giovedì 23 dicembre alle ore 20.30, è l’appuntamento al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti per il Concerto di Natale, con il pianista, compositore e direttore Nicola Piovani che a Spoleto presenta La musica è pericolosa – Concertato (Biglietti da €10 a €30 in vendita su www.festivaldispoleto.com). A partire da mercoledì 8 dicembre riapre a Palazzo Collicola la mostra Frammenti di un percorso teatrale (giorni e orari di apertura su www.festivaldispoleto.com – ingresso gratuito), una selezione di costumi d’epoca e un omaggio alle maestranze che hanno collaborato con il Festival. Alcuni costumi saranno ospitati anche dagli alberghi di Spoleto, a suggello del rapporto tra la città e il suo Festival.
SPOLETO 64 “REWIND” SU DIGITAL STAGE
Mercoledì 15 dicembre alle ore 21 il primo appuntamento di Spoleto 64 “Rewind” ripropone in visione lo spettacolo Divina Commedia. La Prima Giornata, firmato dal regista Piero Maccarinelli in occasione delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. La nuova produzione è andata in scena la scorsa estate nei suggestivi spazi di San Simone con Massimo De Francovich, Luca Lazzareschi, Manuela Mandracchia, Fausto Cabra, gli abiti di scena realizzati da Giorgio Armani, e il gioco di luci e video di Sander Loonen e Fabiana Piccioli. «L’attenzione è concentrata sul tessuto linguistico» – afferma Maccarinelli – «ancor prima che su quello allegorico per consentire un ascolto esaustivo della lingua dantesca, cercando di superare tutti gli ostacoli semantici o lessicali per una comprensione totale del testo letto nella sua dimensione di Commedia ricordandoci che per secoli la parola di Dante è stata tramandata oralmente». Lo spettacolo è parte del progetto “Spoleto64 per Dante Alighieri” realizzato in collaborazione con il Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
Lunedì 27 dicembre alle ore 21 la rassegna digitale continua con Strehler 100, l’omaggio di Spoleto 64 al grande regista italiano in occasione del centenario della nascita. Al Teatro Romano, la serata ha ripercorso la vita di Giorgio Strehler attraverso lettere autografe, brani teatrali e appunti di prove, letti e raccontati da un cast d’eccezione che ha visto la partecipazione di Andrea Jonasson, Giulia Lazzarini, Pamela Villoresi e Margherita Di Rauso, con la regia di Lluís Pasqual e le note del Quartetto del Teatro Regio Torino, accompagnato al pianoforte da Carlo Caputo su musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Schubert, Fiorenzo Carpi e Kurt Weill. «Ci siamo innamorati durante le prove. Mi si metteva spalla a spalla per incitarmi. Erano scene molto arrabbiate, di guerra. Poi, tra le battute, mi sussurrava: “Ti amo, ti amo…”» racconta Andrea Jonasson in un’intervista.
Venerdì 7 gennaio alle ore 21 l’ultimo appuntamento è con Coin operated, provocatoria installazione performativa dei coreografi Jonas & Lander andata in scena nella Chiesa di Sant’Agata. Jonas Lopes e Patrick Lander siedono immobili su due cavalli da giostra meccanici, fino a quando uno degli spettatori non decide di attivare la performance introducendo nel meccanismo una moneta da 1€. A ogni moneta il rapporto tra performer e pubblico si fa sempre più coinvolgente, divertente, disturbante.
|
|
MOSTRA “FRAMMENTI DI UN PERCORSO TEATRALE”
La mostra Frammenti di un percorso teatrale, che riapre al pubblico a Palazzo Collicola a partire da mercoledì 8 dicembre (ingresso gratuito, giorni e orari di apertura su www.festivaldispoleto.com), rappresenta la prima tappa del lavoro di restituzione al pubblico dei costumi custoditi dagli Archivi del Festival dei Due Mondi. Nella mostra a Palazzo Collicola si potranno ancora ammirare gli abiti del Naso di Šostakovič e del Duca d’Alba, realizzati a Spoleto rispettivamente nel 1995 e nel 1992; i costumi de Les contes d’Hoffmann, del 1989, affiancati da un fondalino realizzato all’epoca dalla scenografia Mattei di Roma e riadattato a Spoleto da Anna Valentini e da Moreno Bizzarri, scenografo del Festival che ne ha curato l’attuale restauro. Oltre alla sezione dedicata ai costumi d’epoca, la mostra dà risalto al lavoro delle maestranze che col Festival hanno collaborato in anni recenti, esponendo i costumi di alcune fra le opere prodotte dal Festival negli ultimi dieci anni (Gogo No Eiko, Amelia al ballo e Le nozze di Figaro). Firmati dal costumista Maurizio Galante, gli abiti esposti sono stati realizzati dalla sartoria del Festival. A completare il percorso espositivo una selezione di fotografie d’epoca che raccontano momenti del Festival e della vita culturale della città.
|
|
CONCERTO DI NATALE
Giovedì 23 dicembre per concerto di Natale, il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti ospita il concerto di Nicola Piovani, autore premio Oscar nel 1999 per le musiche del film La vita è bella di Roberto Benigni. In La musica è pericolosa Piovani si esibisce con il suo ensemble alternando brani inediti e nuovi arrangiamenti delle sue più note composizioni, uno spettacolo non solo di parole e musica, ma anche di immagini di film e di grandi artisti come Milo Manara che hanno tratto ispirazione dalle partiture di Piovani. Un inno alla musica perché le canzoni vivono nell’aria, attraversano la nostra vita, abitano i nostri sogni. Il segno che una canzone lascia nel tempo è qualcosa che sfugge all’analisi critica, “una delle testimonianze più irrazionale e convincenti dell’essenza del soprannaturale” per dirla alla Piovani. Lo accompagnano sul palcoscenico Marina Cesari al sax e clarinetto, Pasquale Filastò al violoncello, chitarra e mandoloncello, Ivan Gambini alla batteria e alle percussioni, Marco Loddo al contrabbasso e Sergio Colicchio alle tastiere e alla fisarmonica.