Ancora Juventus: in rimonta, contro un Milan ottimamente organizzato e che ha dato l’impressione che in campo non ci fossero gli 11 punti di differenza maturati in 11 giornate di campionato, le bianconere alzano al cielo di Frosinone la loro terza supercoppa consecutiva.
Decisiva la rete di Cristiana Girelli a due minuti dal novantesimo, proprio quando i supplementari sembravano inevitabili per assegnare quel trofeo che il Milan ha sognato e sperato di far proprio, ma che ha preso la via di Torino con la svolta di inizio ripresa, quando prima le ragazze di Montemurro hanno pareggiato l’iniziale svantaggio e poi per l’espulsione di Codina, che ha lasciato le rossonere in inferiorità numerica dal nono minuto del secondo tempo.
“Ringraziamo i due comuni che hanno ospitato questa Final Four e naturalmente anche il Latina e il Frosinone Calcio, che ci hanno costantemente supportato contribuendo alla riuscita dell’evento” ha sottolineato a fine gara il presidente della Divisione Calcio Femminile, Ludovica Mantovani, che ha premiato vincitrici e sconfitte insieme al presidente federale, Gabriele Gravina, e al Chief Corporate Affairs Officer di Ferrovie dello Stato Italiane, Massimo Bruno. “Oggi, sotto il sole di Frosinone – ha continuato Mantovani – nella splendida cornice dello stadio Stripe, con quasi tremila spettatori sugli spalti ed una madrina d’eccezione come Alessandra Amoroso, si è disputata una finale combattuta e il campo ha premiato la Juve. Complimenti a tutte le atlete e grazie a tutti i partner che ci sostengono e aiutano la costante crescita della nostra realtà”.
“Non è stata una bellissima partita da parte nostra – ha commentato in maniera molto sincera a fine gara la match-winner della sfida, Cristiana Girelli – perché non abbiamo espresso un gran gioco. Nel secondo tempo ci siamo ritrovate e poi alla fine, per fortuna, il gol è arrivato”.
Comunque sorridente a fine partita per la bella prova offerta dalle sue ragazze, nonostante la sconfitta maturata proprio sul fotofinish, il tecnico del Milan, Maurizio Ganz: “Sono orgoglioso perché abbiamo fatto una grande prestazione e giocato alla pari della Juventus, una squadra che è tra le prime otto d’Europa e che tiferemo in Champions. Complimenti alle bianconere, ma credo che oggi l’elogio più grande vada fatto al Milan. Siamo sulla strada giusta e in futuro ci toglieremo delle grandi soddisfazioni”.
La partita. Montemurro cambia quattro titolari della semifinale contro il Sassuolo, proponendo un 4-3-3 in cui come da tradizione il tridente offensivo è composto dalle azzurre Bonansea e Girelli, affiancate da Lina Hurtig. Dall’altra parte Ganz conferma invece in blocco l’undici di partenza della sfida vittoriosa contro la Roma, con un 3-4-3 in cui Piemonte è il terminale offensivo principale, ai cui lati agiscono Thomas e Guagni.
L’inizio gara regala subito due grandi occasioni: dopo appena tre minuti di gioco Thomas manca di pochissimo l’aggancio su uno splendido invito da dietro di Tucceri Cimini, mentre la replica bianconera è affidata a Caruso che, nemmeno sessanta secondi più tardi, viene fermata dall’ottimo intervento dell’ex di turno, Laura Giuliani, provvidenziale a tu per tu con la juventina.
Attenta a seguire dalla tribuna del Benito Stirpe le manovre delle due formazioni e le giocate delle azzurre presenti in campo, c’è la Ct Milena Bertolini. Numerose le personalità del mondo calcistico, e non solo, a riempire la tribuna dello stadio di Frosinone, a partire dal presidente federale, Gabriele Gravina, e dal presidente della Divisione Calcio Femminile, Ludovica Mantovani. Con loro anche il tecnico della Nazionale femminile Under 19, Enrico Sbardella, oltre al presidente della Lega di Serie B, Mauro Balata, e al commissario straordinario della Lega Pro, Giancarlo Abete.
Dopo i primi acuti, la gara – anche e soprattutto per l’elevata posta in gioco, come si conviene ad ogni finale – stenta a creare grandi occasioni da rete. Si arriva così al 25′, quando il tiro di Bonansea, deviato, termina lentamente a fondo campo lambendo il palo e lasciando tutti col fiato sospeso per qualche attimo. È il momento migliore della Juventus, che intorno alla mezz’ora di gioco aumenta la propria pressione e costruisce due buoni chance per Girelli e Hurtig; ma proprio quando le bianconere sembrano in controllo della gara, un contropiede milanista orchestrato da Guagni – che non riesce però a effettuare l’ultimo passaggio per l’ottimo intervento in chiusura di Lenzini – ridà fiducia alle ragazze di Ganz e ristabilisce maggiore equilibrio in campo. Il Milan alza il proprio baricentro nei minuti finali del tempo, trovando sulla propria fascia destra delle buone combinazioni e, proprio quando l’intervallo a reti bianche sembra inevitabile, sono proprio le rossonere a sbloccare il confronto: su un calcio d’angolo battuto da Tucceri Cimini, Grimshaw impatta bene di testa e la sfortunata deviazione di Pedersen mette fuori causa Peyraud Magnin (0-1 al 46′).
L’inizio di ripresa della Juventus è veemente e si poggia sulle giocate di Barbara Bonansea, devastante quando accelera sulla destra: proprio da un suo spunto al 5′, Bergamaschi cerca l’anticipo su Hurtig ma, anziché spedire il pallone fuori, lo scaraventa nella propria porta per il pareggio bianconero. La stessa Bergamaschi prova a ‘redimersi’ immediatamente, ma sessanta secondi dopo la sua autorete, la sfortuna continua a perseguitarla, con la sua conclusione a botta sicura ribattuta dalla traversa. Il Milan sembra non accusare il colpo, continuando a imbastire ottime trame offensive, ma al 9′ Codina rimedia il secondo cartellino giallo della sua partita e deve lasciare le proprie compagne in dieci per il resto della contesa. L’espulsione ovviamente modifica tutti gli assetti tattici delle rossonere, con Ganz che ridisegna il proprio scacchiere abbassando Guagni e Tucceri Cimini sulla linea difensiva e schierandosi a quattro nel pacchetto arretrato.
A un quarto d’ora dal termine, con l’ingresso in campo di Cernoia, Montemurro sposta Bonansea sulla sinistra, ma l’attaccante azzurra rimane comunque un’enigma difficile da decifrare per la retroguardia del Milan. Nonostante gli spunti della bianconera e l’inferiorità numerica, le ragazze di Ganz reggono però bene, rischiando relativamente poco sugli attacchi della Juventus. Ma ancora una volta, proprio quando i supplementari sembrano inevitabili per l’evolversi della partita, Girelli trova lo stacco giusto di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo e batte la sua ex compagna di squadra, regalando il vantaggio alle bianconere a due minuti dal novantesimo. Il finale è un conto alla rovescia senza troppi sussulti fino al triplice fischio finale della direttrice di gara, con le ragazze di Montemurro che possono festeggiare la loro terza Supercoppa FS Italiane consecutiva.
Juventus-Milan 2-1
JUVENTUS: Peyraud Magnin; Boattin, Lenzini, Gama, Skovsen; Pedersen (47’st Zamanian), Rosucci, Caruso (37′ st Staskova); Bonansea, Hurtig (29′ st Cernoia), Girelli. A disp.: Aprile, Hyyrynen, Nilden, Grosso, Pfattner, Panzeri, Staskova. All.: Montemurro
MILAN: Giuliani; Codina, Fusetti, Agard; Tucceri Cimini, Adami, Grimshaw (38’st Arnadottir), Bergamaschi; Piemonte ( 29′ st Longo), Thomas, Guagni. A disp.: Fedele, Babb, Andersen, Selimhodzic, Premoli, Miotto, Dal Brun. All.: Ganz
ARBITRA: Ferrieri Caputi. Assistenti: Di Monte e Martinelli. IV Ufficiale: Bianchi
RETI: 46′ pt Grimshaw, 5′ st aut. Bergamaschi, 43′ st Girelli
NOTE – espulsa Codina per doppia ammonizione al 9′ st; ammonita Giuliani. Tempo di recupero: 1′ pt, 4′ st