Di fronte agli allarmanti dati diffusi oggi da Arera, il Governo non ha più alibi e deve intervenire per finalizzare gli extra-profitti generati dalle società dell’energia nel 2022. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati forniti dall’Autorità secondo cui nel primo trimestre dell’anno le bollette della luce sono cresciute del +131% rispetto allo stesso periodo del 2021, +94% il gas.
“Gli extra-profitti incamerati dalle società dell’energia grazie alla differenza tra i costi di produzione e il Pun valgono, secondo le nostre stime, la bellezza di 27,9 miliardi di euro solo nel 2022, un pozzo al quale il Governo può e deve attingere per reperire risorse da destinare alla riduzione delle bollette pagate da utenti e imprese – afferma il presidente Furio Truzzi – Non si tratta di “scippare” per decreto fondi alle aziende produttrici ma di anticipare subito risorse per fermare l’emorragia da restituire poi nei prossimi anni, quando i prezzi si saranno nuovamente abbassati”
“Se l’esecutivo non riuscirà al più presto a cambiare il meccanismo di calcolo del prezzo dell’energia (sistema prezzo marginale) e a trovare i fondi necessari a contrastare l’escalation di luce e gas, migliaia di piccole imprese saranno costrette a chiudere i battenti nei prossimi mesi, non potendo affrontare gli elevatissimi costi energetici, mentre le famiglie – per le quali chiediamo oggi un innalzamento dei tetti di reddito previsti per la fruizione dei bonus riconosciuti dallo Stato – dovranno tagliare i consumi in tutti i comparti per riuscire a pagare le bollette, con danni incalcolabili per l’economia italiana” – conclude Truzzi.