Bologna – I poliziotti della Squadra mobile di Bologna hanno portato a termine una vasta operazione contro il traffico di droga internazionale. Sono state arrestate 5 persone e sequestrati 760 chili di cocaina.
La droga, che arrivava via mare da Santo Domingo all’interno di container, se immessa sul mercato, avrebbe fruttato oltre 60 milioni di euro.
L’indagine è stata coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bologna e hanno partecipato anche le Squadre mobili di Vicenza, Pisa, Savona, Lucca ed Arezzo nonché l’Agenzia delle Dogane e Monopoli.
Lo stupefacente è stato sequestrato in 4 diverse località mentre il denaro contante, circa 341.310 euro, è stato trovato all’interno delle abitazioni di due indagati, dove è stata sequestrata anche un’auto munita di doppiofondo per il trasporto dello stupefacente.
Nel corso delle indagini è emerso che la cocaina arrivava in Italia via mare da Santo Domingo attraverso navi cargo che trasportavano containers da 22 tonnellate ciascuno carico di “pellame bovino grezzo”. Lo stratagemma trovato per far entrare la droga era di nascondere panetti da 500grammi tra uno strato di pellame e l’altro all’interno di apposite “tasche”. Tutto il pellame, pressato e maleodorante, era impregnato di sale così da rendere molto difficile l’individuazione del vero carico trasportato.
L’organizzazione domenicana poteva contare sull’appoggio di un imprenditore italiano a capo di una società operante nel settore del commercio di pellame. Seguendo l’importazione della materia prima, che entrava in Italia attraverso il porto di Vado Ligure, Savona, i poliziotti hanno scovato i luoghi dove la cocaina veniva stipata in attesa di essere distribuita.
A fine gennaio era stato già arrestato un cittadino domenicano, partito in auto da un casolare in provincia di Vicenza, di proprietà del titolare della ditta, mentre nell’auto trasportava 18 chili di cocaina.
Nello stesso casolare, gli agenti hanno poi fatto irruzione, qualche settimana più tardi, mentre erano presenti gli altri 3 componenti della banda, poi arrestati. In quella occasione sono stati sequestrati 260 chili di cocaina.
Le perquisizioni si sono poi estese al porto di Vado Ligure nel quale risultava un altro container in deposito della stessa spedizione dove gli investigatori hanno sequestrato 237 chili di cocaina suddivisa in 460 panetti nascosti nel pellame e ulteriore e contestuale perquisizione a Santa Croce sull’Arno (Pisa) all’interno di un magazzino doganale, ove era stoccato il contenuto di un ulteriore container nel quale sono stati trovati altri 432 pani di cocaina per un peso complessivo di 233 chili.
Un quinto arresto è stato effettuato a Bologna nei confronti di un altro cittadino domenicano incensurato, risultato essere il custode materiale di una parte dello stupefacente da destinare allo spaccio. Nel garage in suo possesso gli agenti hanno rinvenuto 12 chili di cocaina, nonché svariato materiale per il confezionamento dello stupefacente, una macchina conta-banconote di tipo professionale e denaro contante.
Nelle successive perquisizioni domiciliari i poliziotti della squadra mobile di Lucca hanno sequestrato 296.690 euro nell’abitazione dell’imprenditore italiano, mentre i poliziotti di Arezzo nell’abitazione di uno degli arrestati hanno sequestrato 38.560 euro e l’auto con il doppio vano per nascondere la droga, con cui in varie occasioni si era recato a Vicenza.