Milano – È Luca Bonazzi con la sua tesi “Criminalità e comunità. Il caso delle valli bergamasche” il vincitore dell’edizione 2021 del ‘Premio di laurea in memoria dell’avvocato Giorgio Ambrosoli’. Ad annunciarlo nella tradizionale cerimonia di premiazione che si è svolta a Palazzo Marino, la Vicesindaco Anna Scavuzzo insieme a Umberto Ambrosoli, Tiziano Barbetta e Vittorio Coda, membri della Commissione giudicatrice del Premio.
Il premio assegnato e istituito a partire dal 1999, è promosso dall’Amministrazione comunale per onorare la memoria di Giorgio Ambrosoli attraverso l’assegnazione di riconoscimenti a giovani laureati o ricercatori che abbiano approfondito nelle loro tesi di laurea il tema, fondamentale per la libertà e la democrazia di un Paese, dell’etica applicata all’attività economica e che abbiano indagato la corruzione e il rapporto tra economia legale e criminale, anche di stampo mafioso.
“Questo premio – ha sottolineato la Vicesindaco Anna Scavuzzo – ha un alto valore per la nostra città: da un lato quello di ricordare la figura di Giorgio Ambrosoli, che ha rappresentato un modello di integrità morale e di impegno civico e civile; dall’altro quello di essere una preziosa occasione per raccogliere le tesi delle studentesse e degli studenti che diventano poi patrimonio comune di memoria collettiva. Ancor più nel momento storico che stiamo vivendo, è evidente come mantenere vivo il ricordo delle persone che hanno contribuito a scrivere importanti capitoli della nostra storia comune sia il modo migliore per costruire un futuro migliore e consapevole”.
La tesi di Luca Bonazzi, studente dell’Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Studi Internazionali Giuridici e Storico-Politici – Dottorato in Studi sulla Criminalità Organizzata, è stata scelta tra le 16 che hanno partecipato al bando 2021 chiuso lo scorso ottobre che prevedeva l’assegnazione di un premio di 5mila euro per massimo due dei partecipanti.
Analizzate le tesi, solo una è risultata meritevole dalla Commissione presieduta da Andrea Borsani e composta, oltre ai presenti oggi, anche da Gherardo Colombo, Presidente del Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l’Efficienza amministrativa del Comune di Milano. Questa la motivazione: “Il candidato si interroga su un fenomeno non ancora approfondito dagli studiosi, quello delle condotte criminali in contesti locali, che, pur essendo prossime alle condotte della criminalità organizzata, con le stesse non hanno alcun legame. A tal fine il candidato, dopo una rassegna della letteratura, si immerge in due casi localizzati nelle valli bergamasche, ne analizza la genesi e le caratteristiche pervenendo all’individuazione puntuale di somiglianze e divergenze dal modello mafioso. Tesi eccellente sotto ogni aspetto: rilevanza del problema affrontato, completa e approfondita rassegna della letteratura, rigore metodologico, chiarezza espositiva, contributi originali”.