No a una nuova tassa sulle scommesse sportive per sostenere il calcio. E’ quanto fanno sapere fonti del MEF interpellate da Agimeg. I club di calcio, che lamentano conti sempre più in rosso dopo i duri mesi di pandemia, che hanno portato anche alla sospensione del campionato, avevano infatti chiesto nelle scorse settimane al Governo di imporre un nuovo prelievo extra dell’1% sugli incassi derivanti dal betting.
Una misura che potrebbe generare, se applicata alle sole puntate sul calcio di Serie A, Serie B, Coppa Italia e Campionati italiani minori – che ‘pesano’ per circa 3 miliardi di euro – qualcosa come 30 milioni.
Il settore del gioco, delle scommesse in particolare, era già stato colpito due anni fa, sotto pandemia, dal prelievo ‘salvasport‘, pari allo 0,5% sugli incassi provenienti dalle scommesse, con le agenzie all’epoca chiuse per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Una misura che ha messo in ginocchio il comparto del betting, già duramente colpito dalle misure restrittive, che ha ‘pagato’ 40 milioni di euro nel 2020 e 50 milioni nel 2021.
Tassare nuovamente il comparto equivarrebbe, nelle stime, ad una riduzione che potrebbe arrivare al 20% dei ricavi e ad un prodotto meno competitivo per i clienti, con i concessionari che si vedrebbero costretti ad abbassare le quote, offrendo quindi vincite meno appetibili agli scommettitori, che a quel punto potrebbero essere tentati da forme di gioco illegali, con tutto ciò che ne consegue.