Milano – Si è svolta alla presenza dell’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, la cerimonia di scoprimento della targa in memoria di Giuseppe Tavecchio, morto 50 anni fa proprio in via Verdi all’angolo con piazza della Scala. Ucciso innocente l’11 marzo 1972 da un candelotto lacrimogeno durante una passeggiata in un sabato pomeriggio funestato da scontri di piazza, così recita l’iscrizione svelata dall’assessore alla presenza del figlio Elvezio e della nipote Monica.
Presente anche lo scrittore Andrea Kerbaker e le studentesse e gli studenti del Beccaria.
Giuseppe Tavecchio, pensionato di 60 anni, già guardiano del macello comunale, si trova involontariamente coinvolto in una manifestazione e rimane ucciso accidentalmente in via Giuseppe Verdi, all’incrocio con via Manzoni a pochi passi da piazza della Scala, a causa di un candelotto lacrimogeno impiegato dalle forze dell’ordine durante gli scontri in corso con i manifestanti.
La targa, voluta dal Comune di Milano nell’ambito delle iniziative di Milano è memoria, è posta al civico 2 di via Verdi, nei pressi del quale Giuseppe Tavecchio si trovava a passare quando fu incidentalmente raggiunto dal lacrimogeno. La storia della morte di Giuseppe Tavecchio è stata poco trasmessa nella storia cittadina e riemersa grazie al lavoro di ricerca dello scrittore Andrea Kerbaker e al suo libro significativamente intitolato “La Rimozione”. Lavoro di ricerca compiuto anche dagli studenti e dalle studentesse della scuola superiore Beccaria, all’interno di un progetto sui cosiddetti ‘anni di piombo’.
La scelta della data, in occasione della ricorrenza del 50° anniversario della sua morte, sottolinea il costante impegno dell’Amministrazione comunale nel conservare e trasmettere il significato e il valore della memoria.
Da oggi è inoltre online il primo podcast a cura di Milano è memoria: la storia di Giuseppe Tavecchio, vittima dimenticata degli anni di piombo, raccontata dalla voce di Andrea Kerbaker.