“Il mondo ha ormai dimenticato la pandemia, la pandemia e’ finita”. Lo ha detto oggi il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, durante il suo intervento dal palco dello stand di Regione Lombardia della Bit. la Borsa internazionale del Turismo.
Capito? Vai a raccontarlo a tutti quelli che ancora si contagiano, quelli che muoiono, quelli che continuano ad avere problemi economici per i riflessi del covid sulla vita economica e sociale. Vai a raccontarlo alle strutture e al personale sanitario in prima linea, con turni massacranti, etc.
No, il nostro ministro non va a raccontarlo a queste persone. Il suo pubblico è quello di chi, anche quando non eravamo “distratti” dalla guerra per vivere e valutare la pandemia, protestava per i lockdown e le chiusure precauzionali di strutture che attraevano e mantenevano persone. Tutti quelli che per la loro drammatica situazione economica hanno spesso fatto pressioni perché le precauzioni non fossero messe in atto.
Un settore, il turismo, che ha patito molto. Sono di oggi i dati Istat in merito per dirci che il 2021 rispetto al 2020 e, soprattutto rispetto al 2019, la situazione è messa male (1).
Ma è questo motivo per andare su un palco, ministro, non un no-vax qualunque o uno scalmanato barista che per un servire un caffè viola le norme di prevenzione, sotto i riflettori dei media è annunciare che la pandemia è finita? Se ne rende conto il nostro ministro del male che fa a chi avrà avuto occasione di ascoltarlo?
E’ questo lo spirito di collaborazione reciproca che le autorità ci chiedono per affrontare e farci meno male possibile in questa crisi?
1 – https://www.aduc.it/notizia/viaggi+vacanze+ancora+al+palo+istat_138758.php
François-Marie Arouet – Aduc