Le vacanze estive degli italiani saranno caratterizzate da una raffica di rincari che porteranno la spesa complessiva della villeggiatura a crescere fino al +15% rispetto allo scorso anno. Lo denuncia il Codacons, che parla senza mezzi termini di aumenti “indecenti”.
Gli ultimi dati Istat sull’inflazione registrano una forte crescita dei listini del comparto turistico, con le strutture ricettive che già oggi hanno applicato aumenti medi del +9,3% su base annua – spiega il Codacons – Un trend che proseguirà e si intensificherà nei prossimi mesi, coinvolgendo non solo alberghi, villaggi vacanza e strutture varie, ma anche il comparto dei trasporti e dei servizi vacanzieri.
Una vacanza di 10 giorni – in base alle stime del Codacons – costerà quest’anno fino al +15%, considerando le spese per spostamenti, pernottamenti, cibi e servizi, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai 1.145 euro del 2022, con un incremento che sfiora quota +150 euro procapite.
“Gli operatori turistici stanno scaricando sui consumatori finali i maggiori costi energetici determinati dal caro-bollette, attraverso un incremento generalizzato delle tariffe al pubblico – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Una politica che sul lungo periodo non pagherà, perché gli italiani, impoveriti dalla crescita dei prezzi al dettaglio e delle bollette di luce e gas, reagiranno ai rincari riducendo la spesa destinata alle vacanze e tagliando i giorni di villeggiatura”.