Quella videoludica è oggi una realtà affermata, pienamente inserita fra gli intrattenimenti più comuni e alla quale, nel corso di tutti i giorni, viene dedicato perlomeno qualche minuto. Oggi il videogaming è protagonista soprattutto in appositi siti online con una variegata offerta di passatempi, come evidente facendo click qui, e da dispositivi mobili, con numeri in costante crescita che ne evidenziano la quotidianità. Il videogioco è arrivato a essere sfruttato in numerosi altri campi, come quello turistico o quello didattico, e non a caso alcuni titoli vengono spesso considerati delle opere d’arte del settore, paragonabili ai più indimenticabili film e classici della letteratura.
Nonostante tutto questo, comunque, il videogaming continua a essere frettolosamente giudicato per luoghi comuni e a essere visto con sospetto, specie in alcuni contesti più tradizionalisti. Uno degli stereotipi più diffusi, e al quale si fa spesso largo ricorso, è quello che vorrebbe i videogiocatori meno capaci di altri nel campo delle relazioni, impegnati come sarebbero a vivere un mondo digitale a scapito della vita quotidiana. Se è certamente vero che, come praticamente qualsiasi attività, anche nel videogaming l’abuso è indice di una mancanza di equilibrio, è altrettanto vero che il videogioco è invece in grado di coesistere e addirittura promuovere la socializzazione e i rapporti interpersonali, soprattutto in alcune sue manifestazioni.
La prima fra queste è senz’altro rappresentata dagli eSport, in grado di coniugare gli aspetti più interessanti dello sport e del videogaming. Il percorso di queste manifestazioni sportive è stato lungo, approdando da ultimo agli eventi introduttivi nel contesto degli ultimi Giochi Olimpici, appuntamento all’interno del quale si discute da tempo circa una loro completa introduzione. Ad ogni modo, quello dei tornei di eSport è un contesto nel quale la socializzazione rappresenta una componente centrale: i videogiocatori, infatti, vengono equiparati in tutto e per tutto a sportivi, ed esattamente come questi si trovano ad avere una loro fanbase, a gestire pagine e profili social, oltre a partecipare a iniziative pubblicitarie delle varie squadre di eSport e a rappresentarne il volto pubblico. Si tratta quindi di un contesto dove le relazioni interpersonali sono non solo presenti, ma rappresentano parte fondamentale del semplice videogaming.
Prima degli eSport, comunque, la socializzazione era parte integrante di tutte quelle occasioni nelle quali ci si incontrava per giocare a qualche videogioco: LAN party e sale giochi hanno rappresentato a lungo delle occasioni nelle quali quello del videogioco era un rito collettivo, in occasione del quale si giocava insieme in uno stesso ambiente. A ben vedere, peraltro, in queste circostanze l’accento è posto proprio sulla socializzazione piuttosto che sul videogioco: quest’ultimo, infatti, rappresenta in questi contesti solo uno fra i tanti modi nei quali può prendere forma un momento di socialità, perfettamente equiparabile a giocare a calcetto fra amici o andare in gruppo al cinema.
Nemmeno il giocare in perfetta solitudine esclude, del resto, forme di socializzazione. Si può pensare a numerosi titoli nei quali sia richiesto un approccio strategico o cooperativo, cosa che comporta la necessità di concordare a voce, molto spesso in una lingua non nativa, degli approcci comuni fra gruppi di giocatori: in questi casi è proprio il videogioco a presupporre che i videogiocatori si relazionino fra di essi. Un altro esempio viene da quei titoli che richiedono la risoluzione di enigmi ambientali o puzzle: soprattutto in passato, prima della diffusione capillare del web, affrontare un videogioco del genere era spesso un lavoro di gruppo, con consigli e soluzioni che circolavano tra videogiocatori. Se oggi guide e soluzioni in rete hanno quasi escluso questa realtà, essa continua a essere ben presente in titoli caratterizzati da una narrazione non lineare: in questi, infatti, la storia del gioco è spesso affidata a indizi criptici nel mondo di gioco, con le relazioni tra videogiocatori che rappresentano l’unico modo per farla emergere nella sua totalità.
Insomma, il videogaming va di pari passo con la socializzazione, strettamente legato com’è con le relazioni interpersonali tra videogiocatori in grado di manifestarsi nei modi più vari. Come in molti altri casi, quello del videogiocatore isolato è uno stereotipo che non rende giustizia alla complessità delle dinamiche che si trovano nel mondo del videogaming.