Ad animare la cinque giorni veneta, talk, laboratori e musica: riflessioni trasversali che spaziano dal sogno all’ipnosi, toccando arte, medicina e religione. Da segnare in agenda, il 17 giugno il concerto di Alessandro Sipolo e Michele Gazich all’ex Chiesa di Santa Chiara di Murano – The Glass Cathedral…
Dal 15 al 19 giugno 2022 torna a Venezia (Sant’Elena, Murano e Torcello) il Festival Gondola dei Folli: cinque giorni di studio e confronto sul tema della cura dell’essere umano, per capire come si colleghi al sostegno e alla bellezza dell’ambiente in cui vive. Un vero e proprio viaggio, non solo interiore, ma anche alla scoperta delle isole della laguna veneta, organizzato dalla Fondazione Emilia Bosis in collaborazione con la Casa Editrice Moretti&Vitali e l’Associazione Imaginalis, diviso nelle tre location delle isole di Sant’Elena, Murano e del Torcello.
Tutto l’evento sarà̀ trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di Psychiatry on line Italia.
I primi due giorni del Festival saranno dedicati alla mente e alla coscienza, approfondendo la tematica del sogno da un punto di vista psicoanalitico, filosofico e artistico. I giorni successivi saranno invece dedicati alle nuove forme del possibile e dell’immaginario tramite diversi linguaggi, dall’arte alla clinica, per portare l’attenzione sui temi della salute umana e del pianeta.
A inaugurare il festival mercoledì 15 giugno una serie di appuntamenti con dibattito, con la conduzione dell’editore Enrico Moretti. Si parte alle ore 15.00 con Gustavo Rol: La magia come espressione potenziale della relazione fra realtà e psiche, a cura di Andrea Calvi, seguito da Il sogno, la follia e l’estasi presentato da Carla Stroppa. Il pomeriggio prosegue alle ore 17.30 con Monica Manfredi, che presenta Rabdomantiche deambulazioni attraversano gli incerti confini tra follia, genialità e Brut Art, mentre alle ore 18.30 il narratore e saggista Roberto Caracci introduce Tra le crepe del Paradiso. Quando le certezze crollano e il cielo resta senza gli dèi.
Chiudono la prima giornata Emanuele Wiltsch Barberio (live electronics) e Gabriele Tai (violoncello), che alle ore 20.45 portano sul palco Concerto In Cosmo, una performance musicale di elettronica e violoncello basata sulla moltiplicazione dello strumento classico attraverso il campionamento dal vivo.
La mattina di giovedì 16 giugno ha invece inizio alle ore 09.30 con il laboratorio esperienziale intorno al tema del sogno Nodi archetipici: Sogni e Visioni, con Marco Gay e Anna Periz. Si prosegue alle ore 15.00 con il seminario con dibattito Musica e stati modificati di coscienza: alcune esperienze, a cura del giornalista Antonello Colimberti; mentre alle ore 16.00 lo psicologo, psicoterapeuta e ipnologo Andrea Vianello presenta Incontrare l’altrove: esperire il luminoso nel campo psicoterapico. Si riprende alle ore 17.30 con Il manicomio chimico. Cronache di uno psichiatra riluttante. Sarà lo psichiatra e psicoterapeuta Piero Cipriano a raccontare come il manicomio sia diventato astratto e invisibile, una dimensione nascosta nella testa in cui dominano diagnosi e psicofarmaci. Ultimo dibattito del giorno alle ore 18.30 con ILLUMINISMO PSICHEDELICO, lo stato della psichedelica oggi, raccontato da Federico di Vita, mentre a chiudere il giovedì sarà lo spettacolo teatrale Della stessa sostanza dei sogni” di Matricola Zero, alle ore 20.45.
Altri tre incontri con dibattito aprono la mattina di venerdì 17 giugno: alle 09.30 Susanna Mati, filosofa e scrittrice, presenta Sull’interdipendenza e la neurodiversità, sull’importanza di pensare l’individuo come nodo di una rete universale e mutevole da salvaguardare, contro l’illusione della separazione e di un’identità fissa e gerarchica. Segue, alle ore 11.30, Il fattore ambientale nel processo di soggettivazione. Umanizzazione e deumanizzazione, presentato daGoriano Rugi. Infine alle 12.00 una tavola rotonda condotta da Carlo Saffioti con Emi Bondi e Moreno De Rossi dal titolo L’angolo della psichiatria.
Nel pomeriggio sarà invece possibile scegliere tra quattro diversi workshop, ognuno con capienza massima di 25 partecipanti, dalle ore 15.00 alle 16.30.
Cambio di location alle ore 20.30, con il concerto di Alessandro Sipolo e Michele Gazich all’ex Chiesa di Santa Chiara di Murano – The Glass Cathedral. Durante il concerto verranno lette le poesie di Serena Brieda, pubblicate quest’anno dall’editore Moretti&Vitali.
Sabato 18 giugno nuovo ciclo di incontri con dibattito, a partire dalle ore 09.30 con La bellezza salva il mondo, a cura del filosofo e teologo Luciano Valle. A seguire (ore 10.30) Roberto Donadoni introduce Custodire e Coltivare l’umano, che affronta il cambiamento del rapporto tra uomo e natura e la necessità di una conversione per affrontare il degrado del creato. Chiude la mattinata ONE HEALTH, un modo di guardare al futuro che pone al centro la protezione e promozione della salute di ogni essere vivente, con un focus sull’analogia tra salute mentale ed armonia. Presenta Agostino Da Polenza.
Dalle 15.00 alle 16.30 sarà possibile partecipare nuovamente ai workshop.
La serata inizia invece alle ore 18.00 con un Aperitivo tra Estetica e Ipnosi con Lucio Saviani e Giuseppe Regaldo, con performance a sorpresa. Lucio Saviani presenta Lo sguardo di Orfeo, in cui ripropone la domanda cruciale di Maurice Blanchot: perché Orfeo si volta? Un quesito che coinvolge molto di più, dall’artista all’opera d’arte, fino alla folle, divina ispirazione. Che cos’è l’ipnosi rapida?, curato da Giuseppe Regaldo, si propone invece di approfondire e mostrare alcune peculiarità alla portata di tutti, che possono essere guadagnate grazie alla conoscenza più profonda del funzionamento della nostra mente. Alle ore 21.00 verrà invece proiettato Ero Alice, il lungometraggio sull’Eros realizzato da Fondazione Emilia Bosis.
Il festival si concluderà domenica 19 giugno sull’isola di Torcello, con la partecipazione delle associazioni remiere che, a partire dalle ore 10.00 accompagneranno il pubblico in un viaggio in barca tra le barene, per poi condurlo in piazza per lo spettacolo conclusivo dal titolo Memoria del Fiorire. Realizzata dal Collettivo Pikaia, un gruppo eterogeneo che vede la collaborazione di due attrici professioniste, una giovane violoncellista ed un utente attore, l’opera, scritta e diretta da Francesca Marinetti, indaga le possibilità della metafora vegetale applicata alla vita e all’ecosistema delle relazioni umane. Uno spettacolo in divenire che utilizza la relazione con le comunità e i territori per evolvere, nonché l’esito di un laboratorio teatrale condotto durante l’anno con gli ospiti della Fondazione Emilia Bosis che reciteranno la parte del coro.