Nell’estate 2022 oltre sette italiani su 10 (72%) andranno in agriturismo, per trascorrere le proprie vacanze o anche semplicemente per mangiare, simbolo di una nuova tendenza verso il turismo green e sostenibile, spinta dalla ricerca di relax nel tempo della guerra e della pandemia. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti-Noto Sondaggi sulle ferie degli italiani presentata alla vigilia della Giornata internazionale per la gastronomia sostenibile 2022 proclamata dall’Onu…
In testa alle motivazioni che spingono gli italiani in agriturismo c’è la voglia di contatto con la natura, mentre al secondo posto – secondo Coldiretti/Noto Sondaggi – c’è l’enogastronomia. Un trend trainato dal fenomeno dei cuochi contadini, gli agricoltori chef a chilometri zero che cucinano i prodotti coltivati in azienda recuperando spesso antiche ricette della tradizione campagnola, diventati un vero e proprio valore aggiunto per le strutture. Lo dimostra il fatto che – spiega Coldiretti – le attività agrituristiche con ristorazione sono aumentate del 2% rispetto al 2019, nonostante i vari lockdown e le misure di restrizione per la pandemia che hanno costretto gli agriturismi a lunghe chiusure.
Al terzo posto tra le motivazioni c’è la voglia di relax, ma c’è anche qualcuno che ha paura del Covid e trova sicurezza nello stare in campagna e chi vuole fare attività sportiva. Ma l’amore degli italiani per l’agriturismo è dimostrato anche dal fatto che a ben 20,5 milioni di italiani piacerebbe aprirne uno, secondo l’indagine Coldiretti/Noto Sondaggi.
Tra le tendenze dell’estate 2022 c’è la crescita dei viaggi di media e breve distanza e del turismo di prossimità, il ricorso a prenotazioni last minute e la preferenza per alloggi autonomi, luoghi e attività all’aria aperta. Cresce anche l’interesse per le mete minori. Inoltre la tendenza a muoversi in periodi meno affollati spinge verso un altro aspetto importante per l’economia dell’intero settore: la destagionalizzazione e l’allungamento dei soggiorni medi. L’estate 2022 è un appuntamento importante per il settore dopo due anni di pandemia che sono costati un calo del 34% delle presenze, secondo l’analisi Terranostra Campagna Amica, ma che non hanno inciso sulla struttura del settore che ha mostrato la propria solidità e capacità di adattamento, innovazione e di risposta ai nuovi stimoli del mercato.
Lo dimostra il fatto che l’offerta agrituristica è addirittura cresciuta per numero di aziende (+2%), superando quota 25mila (25.060 aziende autorizzate nel 2021). L’alloggio (con 20.492 aziende, 82% del totale) e la ristorazione (12.455, il 62% del totale) si confermano i due pilastri dell’agriturismo. Ma la degustazione proposta da 6.412 aziende (il 32% del totale delle aziende) è addirittura cresciuta del 7,6%.
Per chi ama la vacanza all’aria aperta come i camperisti, gli agriturismi italiani mettono inoltre a disposizione – sottolinea la Coldiretti – circa 12mila piazzole attrezzate di sosta ma anche spazi per picnic, tende e roulotte per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali.
“Alla luce dell’attuale scenario, connotato da una serie di emergenze ambientali, l’impegno di Terranostra è di contribuire a riposizionare l’offerta turistica nazionale nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale e sociale oltre che economica, secondo modelli di sviluppo più equilibrati sottolinea Diego Scaramuzza presidente di Terranostra nel precisare che “il turismo di qualità è sempre più attento non solo alle bellezze naturali, paesaggistiche, artistiche e archeologiche del nostro territorio ma anche ad un ambiente pulito e salubre e alla riscoperta dei prodotti tipici, della qualità del cibo e del buon mangiare”. È indispensabile, quindi, – riprendendo le parole del Santo Padre Papa Francesco nella Sua Enciclica Laudato Si – che – conclude Scaramuzza – ci sia una gestione responsabile e amorevole della terra e delle creature che su di essa vivono.