Presentata dalla Direzione centrale per i servizi antidroga, la relazione annuale 2022 delle attività e dei risultati ottenuti nella lotta contro il narcotraffico in prossimità della giornata mondiale delle Nazioni Unite contro l’abuso e il traffico illecito di droga che si celebra il prossimo 26 giugno.
Alla conferenza, svoltasi a Roma presso la sala stampa del Viminale, hanno partecipato il vice capo della Polizia- direttore Centrale della polizia criminale Vittorio Rizzi, il direttore Centrale per i servizi antidroga Antonio Maggiore e tre Esperti per la sicurezza impiegati in aree strategiche per le rotte di droga (Colombia, Argentina, Turchia) collegati da remoto.
Il prefetto Rizzi ha sottolineato come “La metamorfosi delle organizzazioni criminali nazionali e internazionali, determinata dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione, richiede un rafforzamento della cooperazione internazionale di polizia e delle indagini sulle piattaforme criptate dove viaggiano le comunicazioni criminali. L’attenzione delle Forze di polizia di tutto il mondo si deve concentrare sulle aree da cui partono le rotte del narcotraffico come la Tripla Frontera in Sudamerica, al confine tra Argentina, Brasile e Paraguay dove operano insieme i cartelli criminali più pericolosi del mondo. Solo cooperando sarà possibile smantellare le reti dei signori della droga”.
Malgrado il 2021 abbia continuato ad essere influenzato dagli effetti della crisi sanitaria globale da Covid-19, la grande capacità di adattamento delle organizzazioni criminali ha individuato presto strumenti e meccanismi alternativi, riuscendo a riattivare i propri traffici illeciti e a riversare sui mercati di consumo quantità di stupefacenti equiparabili ai periodi precedenti alla pandemia.
Allo stesso modo la risposta di contrasto delle Forze di polizia non si è fermata: il numero delle operazioni antidroga, coordinate e supportate dalla Dcsa, è sostanzialmente in linea con la media dell’ultimo decennio (circa 23mila), così come quello delle denunce (oltre 30mila).
Si registra invece un’impennata dei sequestri di droga rispetto all’anno precedente: dalle 59 tonnellate rinvenute nel 2020, si è saliti alle 91 tonnellate del 2021, che, per effetto di una sensibile crescita dei sequestri di cocaina e dei derivati della cannabis, rappresenta il quarto più alto risultato dal 2000 ad oggi.
Anche quest’anno, il risultato più macroscopico è il nuovo record nei sequestri di cocaina, che raggiungono la quota di 20,07 tonnellate.
La forte crescita dei sequestri di droga riguarda anche la cannabis, sia in termini di hashish (+113%) sia di marijuana (+135%), che resta lo stupefacente più sequestrato in Italia: 67,7 tonnellate totali, oltre due terzi di tutta la droga sequestrata dalle Forze di polizia.
I sequestri di eroina, pari a 567,52 chili sono in lieve aumento mentre si registra una drastica flessione dei sequestri di droghe sintetiche (-99,03%), anche se il risultato risente dello straordinario rinvenimento nel 2020, nel porto di Salerno, di 14 tonnellate di amfetamine.
Un dato preoccupante è il rilevante aumento dei sequestri di sostanze liquide: 90 litri di GBL e quasi 6 litri di GHB, due potenti e pericolosi sedativi dissociativi, utilizzati anche come droghe dello stupro, quando somministrati a vittime inconsapevoli.
Sul piano dei rapporti internazionali è stata rinforzata l’attività di collaborazione nel contrasto al narcotraffico, con impulso ad ulteriori accordi tecnici bilaterali, destinati a promuovere e facilitare le iniziative investigative congiunte e, soprattutto, le operazioni speciali. In questo quadro, gioca un ruolo strategico la rete degli Esperti per la sicurezza che, lavorando per conto dell’Italia all’estero, forniscono un determinante supporto informativo alle attività operative antidroga nazionali.
Altro dato significativo del 2021 è rappresentato dalle 32 nuove sostanze psicoattive intercettate dalle Forze di polizia, di cui 5 mai individuate prima in Italia.
Quanto alle direttrici di importazione degli stupefacenti, prende sempre più consistenza l’ipotesi di una “Nuova rotta mediterranea”, attraverso la quale la cocaina proveniente dal Sudamerica, transita per gli scali nazionali (Gioia Tauro su tutti) diretta verso i porti dall’area balcanica sotto il controllo di agguerrite organizzazioni criminali albanesi e serbo-montenegrine.
Nel ricevere la Relazione annuale, il capo della Polizia Lamberto Giannini, ha sottolineato che “la Direzione centrale dei servizi antidroga rappresenta un’articolazione strategica del Dipartimento della pubblica sicurezza e una delle più longeve e riuscite espressioni di collaborazione interforze. I dati della Relazione annuale 2022 testimoniano la forza, la costanza e l’efficacia dell’azione di contrasto delle Forze di polizia nazionali”
Anche il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha voluto inviare un messaggio in occasione della presentazione del report: “Le operazioni condotte nel 2021 evidenziano lo sforzo investigativo sul territorio nazionale ed a livello internazionale che ha consentito, tra l’altro, il sequestro di oltre 20 tonnellate di cocaina, un risultato senza precedenti che premia la professionalità e la dedizione di tutto il personale”.