Messina – È stato davvero un viaggio questo “Lady Macbeth” di EsosTheatre – Il Teatro degli Esoscheletri; un viaggio là dove “niente è come sembra”, come recita il titolo completo. E anche, prepotentemente, una rivalsa del teatro vivo sulle assenze, le solitudini, le distanze di questi ultimi anni.
Avendo letto le note di sala e, almeno alcuni, avendo partecipato alle prove aperte a invito che hanno preceduto lo spettacolo, gli spettatori sapevano cosa aspettarsi. Sapevano che sarebbero transitati da una stanza ad un’altra e da un atto all’altro. Sapevano che sarebbero stati coinvolti direttamente dagli attori. Sapevano che ci sarebbero stati intarsi video, a reviviscenza delle scene che si svolgevano davanti ai loro occhi. E tuttavia si sono ritrovati impreparati. Ne sono stati prova, replica dopo replica, lo sbigottimento, le molte lacrime di commozione, il soffermarsi a lungo del pubblico ben oltre la conclusione dello spettacolo, gli innumerevoli applausi subito spenti per non bloccare il fluire della performance.
In ognuna delle “stanze” allestite per lo spettacolo al Teatro della Luna Obliqua, ma soprattutto nel passaggio dall’una all’altra, lo spettacolo ispirato al capolavoro di Shakespeare ha incuneato gli spettatori dentro il cuore del dramma. Lì con una danza, qui facendoli sedere attorno un tavolo che prefigura una cena, nei dialoghi faccia a faccia con le streghe, con il protagonista, con i suoi nemici, i suoi rivali, i suoi alleati, sua moglie, sorpresi dagli attori che intervengono in presa diretta online, travolti dai cori e dalla musica.
E sui canali social il pubblico s’è avventurato nella critica teatrale così come nel diario intimo e ha richiesto a viva voce nuove repliche. Alla visionarietà della regia di Sasà Neri e alla straordinarietà dei performer s’appellano i tanti post scritti di getto, sull’onda della commozione, da quello spettatore o quell’altro. «Tutto diviene grande e talmente invasivo da rimanere con il fiato sospeso fino all’ultimo momento e tanto che attonita, giunta alla fine, non sapevo se volessi applaudire, perché facendolo avrei sancito la fine dell’opera, mentre speravo che continuasse» si legge in un post su Facebook O, ancora, sempre su Facebook: «Emozioni fortissime … paura ..colpa … delirio … ed alla fine le lacrime scorrono sul mio viso senza che io possa fare niente per trattenerle…solo una parola; grandi!». E poi, un altro post: «E noi, spettatori e attori di questo geniale dramma, abbiamo respirato tutto ciò, come parte attiva, abbiamo respirato e fatto nostro il viaggio di Macbeth».
Per non dire delle risposte ai questionari sottoposti agli spettatori-ospiti e nei quali – per fare qualche esempio – si definisce la performance «una fusione del teatro con il mondo esterno», «un’esperienza reale di contatto con sé stessi», «un’esperienza da dover fare o di cui fare parte almeno una volta nella propria vita», «quel mondo che ognuno di noi comprende di possedere e di amare, quel mondo a cui ognuno di noi sente di appartenere» e si sottolineano «la fortissima connessione che questa forma di teatro permette ad ognuno di instaurare con la propria natura di essere umano, che emerge in tutta la sua forza e viene riscoperta ed esplorata in tutte le sue sfaccettature» e «il senso di coinvolgimento e partecipazione che nasce nei cuori degli spettatori, che assistono ad una realtà teatrale e umana nella quale si riconoscono o, addirittura, si conoscono, comprendendo meglio aspetti e sentimenti del proprio animo».
Con regia e drammaturgia di Sasà Neri, “Lady Macbeth” ha visto in scena Giacomo Cimino (Macbeth), Anna Curcuruto e Alice Ingegneri (Lady Macbeth), Marco Blandina (Duncan), Marina Cacciola (Strega), Rosario Cipriano (Banquo), Maria Ferlazzo (Lady Macduff), Elisa Messina (Lady Macduff\Strega), Eleonora Mondello (Strega), Viviana Romano (Ecate), Simone Siclari (Macduff). Dietro le quinte Arianna Cama e Caterina Pastura all’aiuto-regia, Domenico e Aurora Ciranni alle riprese video, Giulio Decembrini agli arrangiamenti e direzione del coro, Giusy Ruggeri amministratrice di compagnia. L’allestimento è stato realizzato attraverso un percorso di prove aperte a invito nato nell’ambito dell’accordo triennale con il DAMS dell’Università di Messina per lo sviluppo partecipato del format “Esoscheletri” e il supporto alla scena sperimentale.
Dopo il successo delle tre repliche appena rappresentate al Teatro della Luna Obliqua di Messina, EsosTheatre tornerà in scena con “Lady Macbeth” in autunno. E, ancora una volta, assicura Sasà Neri, regista e ideatore del format teatrale da cui si è sviluppato lo spettacolo, le nuove repliche saranno precedute da una serie di prove aperte a invito, secondo il programma di iniziative nate dall’accordo triennale con il DAMS dell’Università di Messina.
Intanto però “La Luna Obliqua” di Neri non si ferma. Con l’ensemble dei “Barcollanti” infatti l’associazione è attesa per mercoledì 27 luglio alle ore 21 al Teatro Urbano delle Arti di Camaro (Messina) per “Musical variety”, nuovo debutto a metà strada tra cabaret e varietà, tra canzoni, sketch e commedia.