“Unire in un unico luogo servizi di accoglienza per la cura e l’immagine di sé, sostegno alimentare, inclusione sociale e reinserimento lavorativo per rispondere alle diverse esigenze delle famiglie fragili e delle persone in difficoltà, con particolare attenzione a chi, negli ultimi due anni, è stato colpito dalla crisi sanitaria ed economica e sta velocemente scivolando in una condizione di povertà da cui è urgente uscire”.
Così Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca, racconta il grande progetto della “cittadella della solidarietà” che la onlus sta costruendo all’interno di “Cascina Vita Nova – Giorgina Venosta” nel quartiere di Baggio a Milano. Un’area di 1.200 metri quadri di attività e servizi aperti alla comunità che ha preso il via nell’ottobre 2021 con l’accoglienza in appartamento di persone senza dimora con cani e il salone di parrucchiere per le persone vulnerabili della zona. Negli scorsi mesi i lavori di ristrutturazione sono proseguiti per avviare 3 nuovi spazi: la mensa, il social market e il guardaroba sociale.
Presente all’inaugurazione degli spazi l’assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano Lamberto Bertolé: “Fondazione Progetto Arca è, ormai da tanti anni, un partner fondamentale del Comune di Milano nel contrasto alla grave emarginazione. La cittadella della solidarietà rappresenta un ulteriore contributo al composito puzzle degli interventi che la città mette in campo per supportare i più fragili in un percorso di reinclusione sociale. Uno sforzo ormai consolidato che va al di là della gestione delle emergenze e che vede la collaborazione sinergica tra istituzioni e realtà del Terzo settore: un modello virtuoso che non ha eguali in Italia e che vogliamo rafforzare sempre di più”.
La mensa è allestita per dispensare alle persone indigenti 70 pasti al giorno, tra pranzo e cena dal lunedì al venerdì, preparati direttamente dalla cucina semi-industriale presente nella struttura. Un servizio che, oltre a garantire l’accesso al cibo, crea occasioni di confronto e ascolto tra gli ospiti e gli operatori e volontari della fondazione. Altri 20 pasti verranno quotidianamente cucinati per essere consegnati a domicilio a coloro, come gli anziani, che hanno difficoltà nel raggiungere la mensa.
La ristrutturazione dello spazio della mensa e la copertura dei costi di tutti i pasti fino a fine anno è resa possibile grazie alla Fondazione Mon Soleil che, tramite il membro del consiglio Andrea Montagni, dichiara: “Da anni sosteniamo progetti di solidarietà sociale e umanitaria, e siamo felici di aver trovato in Progetto Arca un partner affidabile che ci consente di agire sul territorio italiano in maniera efficace. In particolare ci rende orgogliosi il progetto della mensa di Cascina Vita Nova a cui abbiamo potuto contribuire, perché rappresenta un ulteriore tassello di questa collaborazione proficua e di valore”.
Realizzato grazie al sostegno del Comune di Milano e dell’Associazione Banco Alimentare della Lombardia “Danilo Fossati” Onlus, il social market è un supermercato con prodotti alimentari e per l’igiene personale e la pulizia della casa, aperto a 250 famiglie vulnerabili del territorio, segnalate dai servizi sociali, che potranno fare la spesa gratuitamente munite di una tessera punti.
Anche il social market è uno strumento per mettere in relazione chi vive un momento di difficoltà con una rete di persone e servizi indispensabili per uscire dal disagio.
L’allestimento del social market è reso possibile grazie al sostegno della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che ha fornito anche un importante contributo per la mensa. Spiega il suo presidente Russell M. Nelson: “È un privilegio per noi collaborare con Progetto Arca sui progetti per lo sviluppo di una mensa sociale a Milano per le popolazioni vulnerabili, compresi i rifugiati e i poveri. Le ottime relazioni con altre organizzazioni vanno oltre il semplice essere partner, significa cioè essere ‘organizzazioni che la pensano allo stesso modo’, ovvero che condividono valori e obiettivi simili nell’aiutare i poveri, i rifugiati, le donne e i bambini. Significa guardare insieme lo stesso percorso e lavorare insieme per aiutare a servire i bisognosi. Sentiamo questa relazione con Progetto Arca e apprezziamo l’opportunità di lavorare con loro a questo importante progetto e ad altri in Italia. Grazie, Progetto Arca, per questo progetto e per tutto quello che fai”.
L’idea alla base del guardaroba sociale è di superare il “kit preconfezionato” di abiti che un tempo veniva consegnato alle persone indigenti, offrendo alla persona la possibilità di scegliere i propri vestiti, provarli e, se necessario, apportare modifiche sartoriali. Restituire dignità alla persona con un aiuto concreto è dunque il principale obiettivo del servizio del guardaroba, avviato grazie alla collaborazione e al sostegno di H&M Italia, che si è occupata dell’allestimento degli spazi e della donazione dei capi a disposizione.
Spiega Giulia Dodaro, PR & Communication Manager, H&M Italia: “H&M Italia ha da tempo individuato in Fondazione Progetto Arca un partner fondamentale per la propria strategia di Community Investment: l’impegno della Fondazione per promuovere l’inclusione sociale e l’integrazione delle persone più fragili è in linea con i valori della nostra azienda, e ci ha ispirati a contribuire attivamente. Sostenere il progetto Guardaroba Sociale ci consente di essere parte attiva nello sviluppo delle comunità in cui siamo presenti, ma anche di promuovere la circolarità e la sostenibilità attraverso la donazione di arredi e abiti, che grazie a Fondazione Progetto Arca troveranno una nuova vita”.
I clienti del guardaroba possono accedere una volta al mese e hanno inoltre la possibilità di incontrare operatori sociali ed educatori di Progetto Arca, per avviare un nuovo percorso di vita verso l’autonomia.
Cascina Vita Nova prosegue poi la sua quotidianità con l’accoglienza – secondo l’innovativo modello di housing first – delle persone senza dimora con i loro cani nei 7 appartamenti (monolocali e bilocali) che si affacciano sulla corte interna. Il progetto, nato dall’esigenza di dare riparo a chi rifiuta di dormire nei centri di accoglienza dove gli animali non sono ammessi, è ora entrato nella rete di accoglienza del Comune di Milano: gli ospiti, individuati dai servizi sociali o dalla Unità di strada, hanno la possibilità di vivere qui un anno, il tempo necessario per recuperare relazioni e competenze, per orientarsi ai servizi sul territorio e al mondo del lavoro, per avviare un piano di risparmio grazie al supporto degli educatori di Progetto Arca e consentire così un’autonomia duratura.