Torino – È un agosto da record per il turismo quello che sta vivendo Torino: alberghi pieni al 60%, non solo in vista del Ferragosto, e ritorno massiccio degli stranieri. Ma, le aziende riescono ad avvantaggiarsene soltanto in minima parte: i costi alle stelle dell’energia stanno drammaticamente erodendo i loro margini.
Gli operatori del settore (albergatori, agenzie di viaggio, guide turistiche, pubblici esercizi) interpellati da Confesercenti sono concordi: dopo la grande gelata del Covid, i dati del turismo stanno ampiamente superando quelli del 2019: “Tradizionalmente – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti – il mese di agosto segnava il punto minimo dell’occupazione alberghiera: l’essere arrivati a sei camere occupate su dieci è un risultato straordinario, tanto più che il dato non riguarda i soli giorni del Ferragosto ma l’intero mese. D’altra parte, anche ad agosto si conferma la tendenza – già evidenziata a giugno e a luglio – di una crescita dei passeggeri all’aeroporto di Caselle di oltre il 20% rispetto al 2019. E questi sono solo una parte degli arrivi”. Oltre il 70% dei turisti ha prenotato per tre o più notti.
I turisti presenti a Torino sono per il 50% italiani e per il 50% stranieri: fra questi ultimi continuano a essere moltissimi i francesi (70%), ma per la prima volte c’è una nutrita presenza di visitatori provenienti dal Nord Europa; tanti anche gli spagnoli. “Finalmente anche il settore delle visite guidate – dice Micol Caramello, presidente delle guide turistiche di Federagit-Confesercenti – è in pieno recupero: abbiamo stranieri e anche tanti italiani che vogliono visitare non solo Torino ma anche fare itinerari enogastronomici come quello delle Langhe. In città sono molto richiesti Museo Egizio, Palazzo Reale, Musei Reali. E poi Stupinigi e Venaria”.
Tutto bene, dunque? “Ovviamente – dice Banchieri – siamo soddisfatti di dati così incoraggianti e speriamo che si consolidino, nonostante ci aspetti un autunno non facile. Purtroppo, però, le bollette energetiche alle stelle ci impediscono di cogliere pienamente la ripresa. I nostri margini si stanno velocemente assottigliando: incassiamo di più e guadagniamo di meno, o addirittura rischiamo di essere in perdita, perché non possiamo traslare per intero sui consumatori gli aumenti che subiamo. Le medie – già altissime – degli aumenti dell’energia sono, appunto, medie e non riescono a dar conto dei folli incrementi che si sono abbattuti sulle aziende dell’accoglienza e della ristorazione. Ho appena ricevuto la bolletta dell’elettricità del mio albergo: sono oltre 31.000 euro per un mese, contro poco più di 10.000 che pagavo negli anni scorsi. Ma io non ho certo triplicato il costo delle camere. E mi limito a parlare di energia, ma sono aumentati tanti altri beni. Come me, in questa situazione si trovano tantissimi colleghi: se non verrà posto un argine a questo dilagare degli aumenti, molte imprese costretti ad arrendersi”.