Milano – Nasce la rete delle città italiane per una politica innovativa sulle droghe. Con una delibera approvata dalla Giunta, l’Amministrazione comunale ha deciso di promuovere la costituzione di un patto che vedrà la collaborazione tra le città di Milano, Bari, Bologna, Torino, Napoli e la Città Metropolitana di Roma con l’obiettivo di promuovere, attraverso una voce sola e più forte, un cambio di passo sulle politiche di contrasto all’uso delle droghe.
Da anni, i grandi centri urbani sono i luoghi in cui si manifestano i nuovi fenomeni sociali e le ultime tendenze che riguardano il consumo di droghe non fanno eccezione. Se da una parte si sono moltiplicate le sostanze psicoattive usate da persone socialmente integrate e tra la popolazione giovanile, dall’altra si è complicata la realtà – e i rischi connessi – delle persone socialmente emarginate che consumano droghe, la cui condizione è segnata dai processi di impoverimento che investono proprio le città.
L’ampia diffusione e la diversificazione dei modelli di consumo rendono inadeguata la lettura del fenomeno, fino ad oggi prevalente, in termini di devianza e patologia. Di fronte a tale complessità, l’approccio centrato sulla risposta penale e repressiva è risultato non efficace e spesso utile solo ad accrescere lo stigma e ad acuire i conflitti sociali tra generazioni.
L’alleanza tra amministrazioni locali, nell’ambito della costituenda rete di città, ha quindi l’obiettivo di promuovere un cambio di prospettiva, attraverso l’utilizzo di un approccio sociale con il quale le politiche di ordine pubblico devono integrarsi, e non viceversa. Da questo punto di vista, le città aderenti intendono assumere un ruolo di maggiore responsabilità civile e istituzionale, facendosi promotrici di una riforma della legge sulle droghe in vigore dal 1990, nel segno della decriminalizzazione e delle alternative alla regolazione penale.
Tra gli obiettivi della rete, aperta all’adesione di tutti i comuni e le città metropolitane d’Italia, quello di lavorare per un migliore coordinamento tra le istituzioni che hanno competenze sanitarie e sociali e promuovere strategie di intervento che minimizzino il ricorso a strumenti di espulsione e controllo di chi usa sostanze (misure che inducono ulteriori fratture nel tessuto sociale), a favore di interventi di inclusione e mediazione. Fondamentale è, infine, garantire i diritti sociali anche delle persone che usano droghe circa l’accesso al welfare locale, eliminando ogni discriminazione basata sui comportamenti di uso, e assicurando la loro inclusione nel sistema generale dei servizi.