Ufficio di Esecuzione Penale Esterna e Fondo Ambiente Italiano insieme per un percorso di risocializzazione che restituisce “valore” alla Comunità etnea…
CATANIA – Educare alla legalità attraverso la salvaguardia e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale: un obiettivo possibile grazie alla collaborazione tra l’Ufficio Distrettuale Esecuzione penale esterna – Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità e la Sezione etnea del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Nasce da questa comunione d’intenti il nuovo progetto sperimentale “FAI tua la nostra città”, che ha come obiettivo la creazione di un percorso a valenza restitutiva e risocializzante per tutti coloro che hanno avuto una condanna per fattispecie di reati che hanno danneggiato la “Comunità”. Grazie a quest’iniziativa, infatti, 12 soggetti selezionati dall’équipe dell’ufficio distrettuale, che hanno ottenuto la concessione di misura alternativa di affidamento in prova al servizio sociale, hanno avuto l’opportunità di seguire un percorso trasversale di educazione alla legalità, tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico e monumentale, curato dai volontari FAI con competenze specifiche in materia.
A conclusione del progetto formativo, i partecipanti saranno pronti per diventare veri e propri “ciceroni”, trasferendo quanto appreso a turisti, cittadini e alunni delle scuole. Grazie alla sinergia col Comune di Catania, infatti, saranno due i luoghi che vedranno impegnati gli utenti quali “guide” inedite che, a contatto con il pubblico, potranno applicare sul campo le competenze acquisite: la Cripta di Sant’Euplio e la Chiesa di San Nicolò La Rena, due veri e propri tesori del patrimonio catanese.
«Il progetto “FAI tua la nostra città” nasce con l’obiettivo di sensibilizzare i soggetti in esecuzione penale esterna al valore del patrimonio cittadino e alla protezione dei beni artistici – sottolinea Antonio Gelardi, direttore dell’Ufficio di esecuzione penale esterna di Catania – responsabilizzando gli stessi in tema di giustizia riparativa. Un percorso che ha l’obiettivo di far crescere il senso di appartenenza alla propria comunità. Un’esperienza di cittadinanza attiva che promuove comportamenti di difesa ambientale e di consapevolezza dei beni culturali, favorendo la conoscenza delle materie legate alla tutela, conservazione e promozione del patrimonio e stimolando l’acquisizione di competenze specifiche in ambito comunicativo. Un progetto che mira alla promozione di attività risarcitorie che, secondo i principi del nostro ordinamento, devono passare dalla creazione di motivazioni che spingano a comportamenti socialmente corretti. Il tutto grazie alla rete con associazioni virtuose e attive sul territorio».
«Attraverso questo ambizioso progetto – continua il capo delegazione FAI della città etnea l’avvocato Maria Licata – da una parte i ciceroni si sentono coinvolti nella vita sociale, culturale ed economica della comunità, restituendo conoscenza e divenendo esempio per altri in uno scambio educativo; dall’altra, due veri e propri tesori di Catania avranno l’opportunità di essere valorizzati, potenziati e restituiti al pubblico. Tale progetto, fortemente voluto dalla precedente Giunta, non sarebbe stato possibile senza il supporto della direzione culturale e rete museale del Comune di Catania. La prova generale coinciderà con le “Giornate Autunnali FAI”, in programma a ottobre: le attività verranno successivamente programmate con le scuole aderenti al nostro circuito, con i club service e con visite guidate che potranno essere prenotate attraverso la nostra delegazione e le associazioni culturali che hanno aderito al progetto. Cultura e legalità insieme: una strada da percorrere per restituire valore al nostro territorio».