L’Italia ha 7.854 chilometri di costa marittima, dove il turismo ha permesso di sviluppare il lavoro di circa 50 mila imprese concessionarie di un bene demaniale marittimo di cui oltre 30 mila sono imprese balneari, per gran parte a gestione famigliare, a produrre ricchezza per il sistema Paese, all’interno della Blue Economy che nel 2021 ha raggiunto quota 56 miliardi di euro, crescendo del 9,3% rispetto al 2020.
Con l’insediamento del nuovo Governo, Federbalneari Italia, ribadisce la propria convinzione per l’istituzione di un Ministero del Mare, centrale per le scelte di Governo nel rilancio del turismo, nella salvaguardia dell’ecosistema “mare” e delle proprie coste, guida per l’Economia Blu e per le concessioni demaniali marittime. Il Ministero del Mare non dovrà divenire “ruota di scorta” di qualche altro Ministero – dichiara Marco Maurelli, Federbalneari Italia – come qualcuno potrebbe pensare ma dovrà mantenere il rapporto contrale con la Premier Meloni.
Sarà necessario che la Premier e gli uffici delegati coordinino la forte revisione della norma sulla concorrenza che non ha alcun appeal né economico, né sul tema della concorrenza aprendo in modo confuso all’incertezza anche temporale e creando piena confusione con il blocco della pianificazione degli investimenti e con la certezza di fare impresa.
E’ priorità assoluta per l’intero comparto economico legato al mare e alle nostre coste l’avvio immediato di un confronto collaborativo e costruttivo con questo Ministero per avviare concretamente ciò che ancora manca al Paese ovvero un piano di valorizzazione concreto del rapporto tra l’industria del turismo costiero italiano e l’economia blu che conta ad oggi un indotto occupazionale nel Paese pari a circa 1 milione di unità impiegate nelle varie filiere produttive ed in forte crescita.
Si dovrà ripartire da questo rapporto biunivoco e da una concorrenza equilibrata che non distrugga un comparto come quello del turismo balneare e ricettivo italiano in grande evidenza ed a forte rischio. Il Parlamento torni alla propria centralità in questa legislatura senza che vi siano ingerenze esterne.”
“Concludiamo affermando di come il nostro mare goda e continuerà a godere di ottima salute, perché dal suo benessere dipenderà sempre la crescita del turismo e di altre filiere come la pesca ad esempio e così pure come affrontare le sfide in transizione energetica ed ecologica per tutte quelle imprese che operano nell’economia blu e che nel mare riversano speranze ed energie quotidiane – conclude Maurelli – per un futuro più roseo, Federbalneari Italia rivolge il proprio caloroso augurio di buon lavoro al Ministro Nello Musumeci e alla Premier Giorgia Meloni”.