Migranti fragili e quelli forti. Il decreto della beffa? Combatterlo e aggirarlo

Ci sono fior fiore di argomentazioni giuridiche per respingere i decreti del governo che impongono alle navi che salvano persone in mare di sbarcare sul nostro territorio solo le persone fragili. A partire dalla convenzione Onu sul diritto del mare, che prevede la conclusione del salvataggio con lo sbarco dei naufraghi, fragili o non-fragili (1).

Episodi non conclusi e quelli prossimi, che si dovranno confrontare con ricorsi di vario tipo, siccome ci sono di mezzo le vite di persone, spesso non possono aspettare i tempi della giustizia/burocrazia, per quanto urgenti e spediti siano.

Tutto il tempo che si utilizza per poi avere ragione in diritto contro i decreti che impediscono lo sbarco dei naufraghi, aggrava la situazione: le navi ferme coi loro carichi umani “rubano” soccorsi alle tante imbarcazioni di fortuna che stanno per schiantare in mare.

Per questo crediamo sia opportuno combattere sì i decreti, ma anche aggirarli.

Possono sbarcare solo persone fragili?

Provate ad attraversare il Sahara, fermarsi in un hotel libico = lager, e poi salire su una barca malconcia e stipata, farsi un bagnetto in mare senza ciambella e poi sostare sulla nave di salvataggio senza sapere che cosa ne sarà di se stessi … sono queste persone fresche come una rosa? Se non sono fragili… chi decide la fragilità va subito smentito.

François-Marie Arouet, Aduc

 

 

1 – https://www.vita.it/it/article/2022/11/07/lillegittimita-dello-sbarco-selettivo-spiegata-in-5-punti/164681/