di Roberto Malini
È morto Gigi Picetti, uomo di spettacolo a tutto tondo, amico dei poveri, degli emarginati e nostro. Lo ricordo con Daniela, Dario, Fabio, Steed, Mario: molte delle nostre performance di poesia a Palazzo Ducale, alla Stanza della Poesia e in caffè letterari genovesi si sono svolte con il suo inimitabile contributo.
Insieme a Gigi abbiamo inoltre dato vita ad azioni di cultura per i diritti umani e a letture di poesia per il movimento 100 Thousand Poets for Change. Ricordo la lettura-concerto in piazzale Matteotti, a sostegno degli artisti di strada. Un’azione civile che ha convinto le istituzioni locali a riconoscere i loro diritti e la loro importanza per la cultura cittadina. Amico e collaboratore di Dario Fo, fondatore della Panteca e di Archivolto, direttore artistico dell’Ostaja de banchi, Gigi Picetti era il cuore di Genova, conosciuto e amato in ogni municipio, in ogni piazza, in ogni caruggio. Sono lieto di aver affrontato con successo insieme a lui e agli amici più cari una difficile “battaglia” affinché avesse una casa in edilizia sociale, con una stanza-archivio in cui raccogliere il materiale legato alla sua lunga carriera. Gigi il “folle”, l’affabulatore, l’interprete di una Genova senza tempo ci mancherà. Voglio ricordarlo con l’esclamazione che usciva spesso dalle sue labbra o si leggeva su Facebook quando commentava una notizia che lo rendeva felice: “Evviva!”.
La foto Steed Gamero ricorda il nostro amico Gigi Picetti