Messina – Hai voglia a dire che bisogna diffondere presso le nuove generazioni una conoscenza civica rispetto ai temi della legalità e lealtà fiscale, concetti che sono alla base di una società responsabile e solidale, potrebbe essere il fulcro di un percorso educativo che mira a creare le solide basi per un rapporto e un clima favorevole tra cittadino e fisco, che oggi risulta essere troppo spesso conflittuale e difficile. Tra bollette energetiche e pandemia non c’è dubbio che la crisi economica ha inciso, anche in maniera significativa, sulla struttura familiare, ma per i messinesi il carico fiscale è addirittura aumentato. Che dobbiamo attenderci nel nuovo anno?
Se vogliamo cambiare davvero il trend negativo c’è bisogno di persone libere che possano tracciare un nuovo percorso nelle Istituzioni e farsi carico dei problemi della comunità. Significa abbandonare l’omologazione, il silenzio a cui siamo stati abituati, perché il tempo per far finta di niente è finito. L’omologazione è il risultato dell’assenza di libertà, del controllo del potere; mentre anche la natura è di per sé la casa della diversità, della pluralità. Il cambiamento sociale richiede nuove risposte, libere e creative, richiede attori in grado di muoversi senza che nessuno interferisca con la loro capacità operativa. D’accordo, la realtà non è mai bianca o nera, ma una graduata scala di grigi. L’esperienza sul campo aiuta a capire che ogni situazione dev’essere gestita in modo differente, in base alle competenze, la preparazione e la propria attitudine personale. E che occorre compiere azioni e comportamenti etici per non lasciare dubbi sul proprio operato. Ne parliamo con Francesco Vito, presidente del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti di Messina.
Francesco Vito: lo stato di salute dell’economia messinese?
Innanzitutto La ringrazio per l’attenzione che ci riserva e che ci permette di avviare il dialogo con i cittadini e i comprensorio che il Consiglio che rappresento ha auspicato fin dal proprio insediamento, risalente a fine febbraio 2022. Relativamente alla Sua sollecitazione come prima domanda posso esprimere un mio convincimento personale, il tessuto economico messinese ha parecchi margini di miglioramento, proprio per tale evenienza i commercialisti messinesi si pongono a supporto dell’imprenditoria, dei cittadini e delle istituzioni.
Come Ordine che iniziative state prendendo o prenderete per aiutare i vostri assistiti?
Innanzitutto l’Ordine procede ad aggiornare, formare e specializzare i propri iscritti attraverso attività formative continue e mirate. L’Ordine ha istituito anche commissioni di studio attraverso le quali verranno approfondite tematiche ed elaborati documenti di studio che verranno messe a disposizioni dei professionisti, agli imprenditori e agli enti.
Come giudica la crisi attuale e quale potrebbe essere una via d’uscita? Immagino che con il collega Federico Basile, attuale sindaco di Messina, avrà già predisposto dei programmi per risollevare le sorti della città…
Il Collega Federico Basile, sindaco della Città, ha la nostra piena fiducia, è stato presente agli eventi formativi che avevano a tema le problematiche degli enti pubblici. Il Sindaco conosce a menadito la macchina amministrativa, conosce le potenzialità che l’Ordine dei commercialisti può apportare agli Enti e, di riflesso, alla cittadinanza. In buona sostanza i commercialisti sono diventati una professionalità indispensabile al regolare funzionamento dell’economia e la loro esperienza può e deve essere posta al servizio del Città.
I numeri degli esperti dicono che i redditi degli italiani sono quelli che crescono di meno. Che possiamo attenderci per i messinesi?
I messinesi possono e devono guardare con prudente ottimismo al futuro. Allacciandomi proprio alle attività amministrative poste in essere dal Comune, tante ammesse a finanziamento nei vari bandi, vedranno la realizzazione di opere pubbliche che si porranno da volano alle attività economiche della città e del comprensorio.
E’ attorno al potere di acquisto delle nostre famiglie che si gioca buone parte del futuro della nostra economia?
Ovvio, il potere d’acquisto delle famiglie, influenzato dalla crescita qualitativa e quantitativa delle attività imprenditoriali, permetterà il miglioramento della qualità della vita della collettività anche attraverso l’avvio di servizi pubblici e privati di qualità.
Il nuovo anno si preannuncia duro se non drammatico – economicamente parlando – e il balletto della politica continua a vivere più di slogan tanto roboanti quanto fasulli, mentre le famiglie arrancano. Non sarebbe il caso di cominciare a rimettere i piedi per terra?
Il tenere i piedi per terra è una prerogativa dei commercialisti che esercitano l’attività propria di controllo dei conti e di gestione nonché di supporto e stimolo all’economia reale.
Non a caso Papa Francesco ha più volte negli ultimi mesi lanciato appelli alla responsabilità e al coraggio per cambiare il sistema economico rendendolo più attento alla persona e alla dignità…
Personalmente concordo a pieno con le parole di Sua Santità, non solo per questione di “omonimia”.
Cosa risponde a quelli che sostengono che la democrazia attuale non esiste è piuttosto una plutocrazia dove i cittadini sono manipolati per occultare gli interessi nascosti dei partiti che escludono l’effettiva partecipazione dei cittadini nella cura del bene comune?
Con il recente risultato elettorale che si è determinato a Messina nei Collegi uninominali di Camera e Senato questa affermazione può essere messa in dubbio.
Fuori dai denti: coniugare etica ed economia producendo benessere per tutti è finalmente possibile?
Assolutamente Si, e i commercialisti messinesi vogliono poterne essere protagonisti.