The Garden’s Tale (Il racconto del giardino) il nuovo progetto fotografico di Alessandra Calò, viene proposto in anteprima nell’omonima mostra in programma dal 24 gennaio al 7 marzo 2023 nel nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia contemporanea Lab 1930 di via Mantova 21 a Milano.
L’esposizione milanese, curata da Elena Carotti, direttore dello spazio espositivo, e accompagnata da un saggio critico di Lóránd Hegyi, già direttore del Musée d’art moderne et contemporain Saint-Étienne Métropole, si presenta come un’unica installazione composta da undici opere fotografiche Fine Art su carta di cotone differenti una dall’altra sia per dimensioni che per soggetto.
Ideato durante il periodo di confinamento tra il 2020 e il 2021 e poi realizzato nel 2022, The Garden’s Tale si sviluppa attraverso una serie di nature morte realizzate con oggetti reperiti in ambiente domestico che si alternano a visioni selvatiche, facendo emergere costantemente il confronto, sempre presente, tra il mondo della natura e il mondo costruito dall’uomo.
Notturni selvatici e oggetti inanimati vengono entrambi fotografati nella loro drammatica staticità. Il risultato sono opere fotografiche che invitano a penetrare l’oscurità alla ricerca della luce, opere dove si percepisce la delicata fragilità del nostro tempo nel sottile brusio del silenzio notturno.
Scrive Lóránd Hegyi nel suo testo in catalogo: “Alessandra Calò guida lo spettatore nel suo universo notturno e rivela una visione estremamente acuta e poetica di variazioni illimitate di micro-realtà quasi invisibili e di piccoli elementi apparentemente insignificanti della natura e dell’ambiente umano. Lo spettatore entra in questo universo poetico paradossalmente non attraverso la luce ma attraverso l’oscurità; l’immaginario sostituisce la documentazione delle cose. Meno lo spettatore può vedere, più può percepire. Meno la luce irradia le cose, più il destinatario comprende la vita essenziale delle cose.”
Le opere di Alessandra Calò sono un viaggio alle radici della nostra identità, un momento di raccoglimento su ciò che nell’oscurità sfugge al racconto. Una fotografia paziente, fatta di velature e trasparenze, elegante nella semplicità compositiva, dove la costante è il ritmo taciturno del buio e chi osserva viene immerso nella solenne grandezza della natura.
Per spiegare meglio il significato di questo nuovo lavoro fotografico, Alessandra Calò si rifà ad una frase del filosofo italiano di origine armena Giorgio Agamben: “Contemporaneo è colui che tiene fisso lo sguardo nel suo tempo, per percepirne non le luci, ma il buio […] è colui che sa vedere questa oscurità, che è in grado di scrivere intingendo la penna nella tenebra del presente[…]”.
Un invito a saper guardare attraverso il buio, dove le immagini che poco alla volta escono fuori sempre più nitide si intersecano con esso e prendono luce.
La mostra The Garden’s Tale è accompagnata da un photobook dedicato edito da Lab 1930 in 70 copie a tiratura limitata e firmate dall’artista contenenti tutte sedici le opere che compongono la serie originaria. Venti copie del photobook contengono inoltre una stampa Fine Art inedita di Alessandra Calò con soggetto differente da quelli pubblicati nel libro.
Contemporaneamente alla mostra di Milano, dal 3 al 28 febbraio Alessandra Calò sarà presente al Ras Al Khaimah Fine Arts Festival (Emirati Arabi) con il progetto fotografico “HERBARIUM i fiori sono rimasti rosa”.
Durante l’inaugurazione della mostra di martedì 24 gennaio si potranno degustare le creazioni dolciarie del laboratorio artigianale “Solbiati Cioccolato” di Milano.
Dopo la mostra di Alessandra Calò, la programmazione di Lab 1930 proseguirà con la mostra di Alessandro Vicario (18 aprile – 30 maggio 2023).
Alessandra Calò
Nasce a Taranto nel 1977, vive e lavora a Reggio Emilia. Le sue opere fanno parte di importanti collezioni (Maramotti di Reggio Emilia, Donata Pizzi, MoMA e Met Museum di New York) e sono state esposte in prestigiose mostre e festival internazionali (tra gli altri “Fotografia Europea”, Reggio Emilia; “Circulation(s) – Festival de la jeune photographie européenne”, Parigi; “Rencontres internationales de la photographie en Gaspésie”, Montreal). Libri d’artista e pubblicazioni rivestono un ruolo fondante della sua pratica artistica.
Lab 1930. Fotografia contemporanea
La ricerca di Lab 1930 – nata da un’idea di Elena Carotti – si incentra principalmente sulla “post photography”, recente tendenza della fotografia contemporanea in cui lavori fotografici, spesso a tiratura unica e dalla forte narratività, dilatano i confini classici della fotografia. Le mostre sono accompagnate da piccoli photobook o “quaderni” d’artista in edizione limitata come parte della stessa proposta espositiva.
Lo spazio espositivo, ripensato dall’architetto Emanuela Terrile, è caratterizzato dall’originale pavimento in cementine degli anni Trenta, mentre il progetto di illuminotecnica, studiato insieme a Biffi Luce, prevede faretti a led ad alta efficienza con un indice di resa cromatica molto alto per evitare le alterazioni di colore. Montati su binari elettrificati sono orientabili e si adattano al variare dei formati delle opere.