Duecento studenti davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, il volto coperto da una maschera bianca, poi gettata via, a simboleggiare l’invisibilità e la poca apertura al dialogo dei primi 100 giorni della nuova Legislatura.
È il flashmob che si è svolto ieri mattina al grido di “Non saremo invisibili, Possiamo Tutto!”: un momento di visibilità ma soprattutto di restituzione dei lavori dell’Assemblea Nazionale sulla rappresentanza e partecipazione, organizzata da Unione degli Studenti con il supporto di ActionAid, che ha dato l’opportunità a studenti, docenti, genitori e organizzazioni vicine al mondo della scuola di discutere di diritto allo studio e di benessere fisico e psicologico degli studenti, ma anche di contrasto alle diseguaglianze educative e alle discriminazioni. E’ stata anche l’occasione per valorizzare esperienze provenienti da varie zone d’Italia: dal professore che ha sperimentato la classe senza voti, alla studentessa che ha ottenuto il congedo mestruale a scuola, al collettivo che è riuscito ad approvare e difendere la carriera alias e il codice anti molestia o il comitato antifascista, a studenti che hanno contributo a una legge regionale più equa per il diritto allo studio, allo studente che racconta la propria esperienza nelle Consulte, sempre più depotenziate delle loro competenze.
“Strappandoci le maschere bianche abbiamo ribadito che le studentesse e gli studenti di questo paese non saranno invisibili agli occhi della politica, – ha dichiarato Bianca Chiesa, coordinatrice nazionale dell’Unione Degli Studenti – non accettiamo che il Ministro Valditara continui ad ignorare i nostri bisogni, senza convocare le organizzazioni studentesche del FAST – Forum delle Associazioni degli Studenti – e continuando a calare decisioni dall’alto, basate su un modello di scuola fatto di merito, umiliazione e repressione. In questi tre giorni abbiamo dimostrato che in tutta Italia, le iniziative dal basso e le mobilitazioni portano a dei risultati concreti. Abbiamo perciò richiamato la politica ad ascoltare per ribadire che possiamo riprenderci i nostri diritti, la nostra voce e i nostri spazi: non saremo Invisibili. Possiamo tutto! Da Roma al resto del paese continueremo a mobilitarci per un modello di scuola accessibile a tutte tutti e che elimini le disuguaglianze economiche e sociali presenti nel nostro paese, forti degli strumenti fornitici dall’assemblea nazionale”.
“Possiamo Tutto”, la campagna lanciata lo scorso settembre da Unione degli studenti e ActionAid, chiede maggiore spazio e rappresentanza decisionale – non solo consultiva – degli studenti all’interno degli organi collegiali scolastici e fino alle sedi decisionali nazionali.
“La richiesta di rinforzare e valorizzare gli spazi di rappresentanza non è fine a sé stessa. Solo attraverso questi spazi le nuove generazioni possono essere protagoniste della vita democratica del paese, a partire dai propri istituti sino al livello nazionale, e decidere come cambiare un sistema educativo che ad oggi non assicura a ogni studente pari opportunità di accesso, benessere e crescita all’interno della scuola. È evidente che ciò non sta accadendo: gli spazi sono depotenziati, ridotti a mera consultazione nei migliori dei casi e non esistenti nei peggiori, e sembra, invece, porsi l’accento su un indirizzo autoritario e di chiusura. Per questo che siamo qui oggi e lo saremo domani per supportare le mobilitazioni e il lavoro degli studenti e studentesse, perché le loro proposte entrino a pieno titolo nei processi politici e decisionali. E ci auguriamo che i rappresentanti parlamentari qui presenti non solo ascoltino, ma si impegnino responsabilmente ad aprire canali istituzionali di confronto” ha dichiarato Maria Sole Piccioli, Responsabile Education di ActionAid Italia.
Chiare le richieste portate da studenti e studentesse nel corso dell’Assemblea: il raddoppio del numero di studenti in Consiglio Di Istituto, una riforma nazionale delle consulte studentesche che assicuri potere decisionale, l’introduzione delle commissioni paritetiche obbligatorie in ogni scuola finalizzata a formulare proposte riguardanti la didattica, la valutazione, l’orientamento, il PTOF (Piano dell’offerta formativa), l’istruzione integrata, la didattica transfemminista, la salute e il benessere degli e delle adolescenti. Infine, l’introduzione di ore curricolari obbligatorie, rivolte a studenti e docenti, dedicate ai principi della partecipazione e al funzionamento degli organi collegiali e la promozione di spazi e momenti di cogestione e autorganizzazione di studenti, in pieno dialogo con i territori.
Realtà aderenti alle tre giornate: Unione degli Studenti, ActionAid Italia, Link Coordinamento Universitario, Rete Della Conoscenza, Libera Associazioni e Numeri Contro le Mafie, ARCI, FLC CGIL, FIOM CGIL, Legambiente, NO CPR, Non Una Di Meno, Stati Genderali, Maleducat3.