Sesto San Giovanni riceve due immobili confiscati alla criminalità organizzata

Il Comune di Sesto San Giovanni ha ricevuto due capannoni industriali in via Mazzini, sequestrati alla criminalità organizzata. Alla luce infatti, del Codice delle leggi antimafia i beni confiscati alla criminalità organizzata sono trasferiti ai Comuni nei quali i beni sono situati. E’ previsto l’obbligo di utilizzarli per fini istituzionali o assegnarli a soggetti che abbiano finalità sociali.

 

Il Comune di Sesto San Giovanni ha ricevuto due capannoni industriali in via Mazzini, sequestrati alla criminalità organizzata.
Alla luce infatti, del Codice delle leggi antimafia i beni confiscati alla criminalità organizzata sono trasferiti ai Comuni nei quali i beni sono situati. E’ previsto l’obbligo di utilizzarli per fini istituzionali o assegnarli a soggetti che abbiano finalità sociali.

“Il Comune – spiega il Sindaco Roberto Di Stefano – con i tecnici del Settore Edilizia Pubblica, Global Service e Verde ha effettuato un sopralluogo negli immobili di via Mazzini per valutarne lo stato di manutenzione e formulare ipotesi per il loro utilizzo. Uno dei capannoni verrà destinato a sede del Gruppo comunale di Protezione Civile, un organismo importantissimo per la gestione delle emergenze”.

La ristrutturazione, che ammonta a euro 500.000,00, verrà cofinanziata da Regione Lombardia, grazie a un apposito fondo destinato ai beni confiscati alla criminalità organizzata, e in parte con mezzi propri di bilancio o con altri idonei finanziamenti.

Il secondo immobile, invece, potrà diventare centro di stoccaggio di beni, materiali, e attrezzature di vario genere da ridistribuire a persone in difficoltà. Con questo obiettivo potrà essere dato in gestione a Enti appartenenti al Terzo Settore che abbiano, nelle proprie finalità, interventi di solidarietà nei confronti dei soggetti socialmente deboli in regime di sussidiarietà rispetto agli interventi sociali comunali.

Indicativamente il costo della ristrutturazione di questo secondo immobile ammonta a euro 100.000,00 e potrà essere finanziato con il bilancio comunale, acquisendo altri finanziamenti ma anche con la compartecipazione degli enti del terzo settore cui verrà affidata la struttura attraverso un bando pubblico.