“Il Ministero dell’Interno è sempre pronto ed ha una capacità di lettura e di intervento immediato, anche di natura preventiva rispetto a fatti di evidente allarme sociale e di allarme per la sicurezza del Paese come questi. Ma non bisogna assolutamente sottovalutare niente. Ci attende credo un fine settimana particolare perché sono previste ulteriori manifestazioni da parte degli anarchici e siamo abbastanza preoccupati perché l’ultima manifestazione, quella di Milano di settimana scorsa, non è stata una libera manifestazione di un pensiero, ma si è tramutata in una vera e propria guerriglia urbana dove sei agenti sono finiti al pronto soccorso.
Il pensiero non si manifesta con atti di violenza e di intimidazione, lo Stato però non fa passi indietro né sul 41-bis né sul 4 bis, il contrasto alla criminalità organizzata passa anche attraverso la difesa di questi atti normativi e giuridici come ha ricordato proprio in questa settimana il ministro Nordio”.
Lo ha detto Nicola Molteni, sottosegretario Interno, a 24 Mattino su Radio 24.
“Ho letto attentamente le dichiarazioni dell’alto commissario delle nazioni unite sui diritti umani, e faccio due considerazioni: la prima è che trovo queste dichiarazioni assolutamente infondate, le trovo intrise di una visione ideologica sia sul fenomeno dell’immigrazione, sia sul fenomeno delle ONG. Le trovo soprattutto gravi sul fatto che pensare che un Governo, in questo caso il Governo Italiano, possa fare un decreto per incrementare e incentivare le morti in mare, io credo che questo sia francamente inaccettabile. Pensare che questo decreto aumenti e incentivi le morti del mediterraneo credo che sia inaccettabile che un paese serio e un Governo serio come il nostro possa accettare. Trovo queste dichiarazioni prive di fondamento, probabilmente inopportune, il decreto dice tutt’altro.
Il decreto non è una criminalizzazione delle organizzazioni non governative, il decreto è una regolarizzazione delle attività dei soccorsi in mare. L’Italia non può prendere lezioni sui soccorsi in mare da nessuno, perché l’unico paese che nel mediterraneo fa attività di soccorso di salvataggio in mare è proprio l’Italia. Non lo fa la Grecia, non lo fa Malta, non lo fa la Spagna, che sono gli altri paesi che si affacciano sul Meditterraneo, l’Italia è l’unico paese che lo fa e questo decreto detta regole, detta comportamenti, introduce un codice di condotta mutuando il modello ministri del 2017 e in caso di violazione di regole di condotta ci sono delle sanzioni, per altro, già previste dal decreto Lamorgese del 2020”.