Cresce la presenza femminile nei board delle aziende in portafoglio, sia in Italia che nel resto del mondo…
Per il secondo anno consecutivo, BNP Paribas Asset Management (“BNPP AM”) ha pubblicato i risultati del suo studio globale sulla presenza femminile nei consigli di amministrazione, condotto prima della stagione assembleare del 2023. La diversity nei board è una fonte di sovraperformance finanziaria e contribuisce a creare valore sostenibile[1]. Per questo motivo, il miglioramento della diversità di genere è un obiettivo fondamentale della politica di voto e di engagement di BNPP AM, che viene ulteriormente rafforzata quest’anno, con l’obiettivo di applicare a tutte le società partecipate una soglia minima del 40% di presenza femminile nei CdA entro il 2025.
Lo studio confronta più di 3.000 società in cui BNPP AM investe con circa 17.800 società quotate incluse nel database Institutional Shareholder Services[2] (“ISS”). I dati sono riferiti alla fine di dicembre 2022.
- In Italia, il 41% dei membri dei board delle società in cui BNPP AM investe è donna, un punto percentuale in più rispetto alla media italiana dell’ISS (40%).
- A livello globale, le donne rappresentano, in media, il 27% dei membri dei CdA delle società in cui investe BNPP AM, un aumento di due punti percentuali rispetto al 2021 (25%).
- Il dato è superiore a quello delle aziende del database ISS (20%), anch’esso cresciuto di due punti percentuali rispetto al 2021 (18%).
- Ancora forti le differenze geografiche: Europa, Sudafrica e Australia sono le più avanzate in termini di parità nei consigli di amministrazione, anche se tutte le regioni stanno migliorando.
- Per il 2023 BNPP AM sta ulteriormente rafforzando la propria politica di voto, incrementando del 5% la soglia minima di donne in consiglio di amministrazione applicata nelle diverse aree.
LA QUOTA DI DONNE NEI CDA è IN CRESCITA CONTINUA
Tra il 2021 e il 2022, la presenza femminile nei CdA è cresciuta in modo generalizzato, con particolare rilievo in alcune regioni. Si è registrato un aumento di due punti percentuali sia per l’universo ISS che per le società in cui BNPP AM investe, dimostrando progressi incoraggianti.
Nei portafogli di BNPP AM, i cambiamenti più significativi sono avvenuti in Asia e in America latina, entrambe in aumento dal 12% al 14%, così come in Nord America (dal 28% al 30%) e in Europa (dal 34% al 36% )[3]. La tendenza è simile all’interno dell’universo ISS, che ha visto gli aumenti più significativi in Sudafrica (dal 28% al 32%) e in Australia e Nuova Zelanda (dal 26% al 30%).
Tuttavia, le disparità nazionali restano. In Europa, il trend è positivo in Francia, dove i board delle società in cui BNPP AM investe sono in media composti per il 44% da donne, rispetto al 40% per l’universo ISS. Anche la Norvegia (40%) e l’Italia (41%) si distinguono rispetto alle medie dell’ISS, che si attestano rispettivamente al 40% e al 38%. In Nord America, i livelli di presenza femminile nelle società partecipate sia in Canada (33%) che negli Stati Uniti (30%) sono sostanzialmente superiori rispetto all’universo ISS (rispettivamente 27% e 23%), in particolare a causa della rigorosa politica di voto di BNPP AM. Le percentuali delle società partecipate in Asia sono generalmente più basse, anche se la Malesia (28%), Singapore e l’India (entrambi al 19%) risaltano positivamente in paragone a Hong Kong (16%), Giappone (13%) e Indonesia (8%).
Michael Herskovich, Global Head of Stewardship di BNP Paribas Asset Management, commenta:
“Le differenze geografiche dovrebbero essere considerate all’interno di una cornice composta da fattori economici, socio-culturali e normativi. Le società con grandi capitalizzazioni di mercato tendono a integrare le problematiche di diversità più facilmente delle società più piccole. Allo stesso modo, anche l’esistenza – o l’assenza – di quote legalmente imposte, come abbiamo recentemente visto in Europa, incide sulla crescita della componente femminile nei CdA”.
La direttiva dell’Unione europea adottata nel novembre 2022[4] impone a tutte le grandi società quotate nelle borse dell’UE di adottare misure per aumentare la presenza femminile nei ruoli di leadership e a livello di consiglio di amministrazione entro luglio 2026.
BNPP AM RAFFORZA ULTERIORMENTE LA PROPRIA POLITICA DI VOTO
Dal 2019, BNPP AM applica specifici criteri di voto sulla diversità di genere per quanto riguarda l’elezione degli amministratori nelle assemblee societarie. I requisiti sono stati gradualmente rafforzati, utilizzando un approccio locale che tiene conto del grado di maturità dei diversi paesi sulle questioni di diversity. Quest’anno, BNPP AM rafforza ancora una volta la sua politica di voto e aumenta del 5% la soglia minima di presenza femminile negli organi amministrativi.
- In Europa, Nord America, Australia, Sud Africa e Nuova Zelanda, BNPP AM ora richiede una quota minima di donne nei board pari al 35% (in rialzo dal 30% del 2022). Attualmente, il 43% delle società partecipate soddisfa questo requisito.
- In America latina, Asia, Medio Oriente e Africa (escluso il Sud Africa), tale quota minima è ora fissata al 20% (in rialzo dal 15% del 2022). Attualmente, il 27% delle società partecipate soddisfa questo requisito.
La politica di voto di BNPP AM impone nel 2023 di opporsi in assemblea all’elezione di tutti gli amministratori maschi se questi requisiti non sono soddisfatti. Eccezioni possono essere applicate laddove la percentuale di amministratrici donne non è eccessivamente distante dalla soglia (rispettivamente, tra il 20 e il 35% e tra il 10 e il 20%) e la società ha compiuto negli ultimi tempi sforzi significativi sul fronte diversity, oppure ha un board numericamente ridotto, è stata recentemente oggetto di IPO o ha una soddisfacente diversità etnica del consiglio di amministrazione[5], si è impegnata a raggiungere la soglia richiesta in un breve periodo di tempo, oppure ancora ha una Chief Executive Officer o presidente donna.
Questo significativo rafforzamento della politica di voto è propedeutico all’obiettivo di BNPP AM di applicare a tutte le società partecipate una soglia del 40% di presenza femminile nei CdA entro il 2025.
Oltre al voto in assemblea, BNPP AM agisce anche tramite un continuo coinvolgimento delle società partecipate. Lo scorso anno, BNPP AM si è impegnata in un dialogo diretto con 40 società che sono state incoraggiate ad allinearsi ai suoi requisiti di diversità. Di queste, 20 hanno aumentato il rapporto tra donne e uomini nel consiglio, dimostrando l’efficacia della politica di voto e dell’impegno di BNPP AM.
Michael Herskovich conclude:
“Gli investitori hanno un ruolo cruciale da svolgere nell’aumentare la rappresentanza femminile nei consigli di amministrazione, esprimendo la loro posizione attraverso il voto e intensificando il dialogo con gli emittenti. Sebbene le differenze tra i vari Paesi rimangano, siamo molto soddisfatti dei progressi compiuti, perché dimostrano una maggiore considerazione delle questioni relative alla diversity a livello globale.”
[1] McKinsey & Company study, “Diversity wins: How inclusion matters ‘, Maggio 2020. I team di leadership con almeno il 30% di donne hanno maggiori probabilità di sovraperformare rispetto a quelli con donne sottorappresentate o assenti.
[2] Institutional Shareholder Services Inc. (ISS) è una società specializzata in soluzioni di corporate governance a servizio della comunità finanziaria internazionale, i cui servizi sono utilizzati da BNPP AM.
[3] L’Africa, dove l’appartenenza al consiglio di amministrazione femminile è passata dal 29% al 36%, non è stata considerata una progressione significativa a causa del basso numero di società coperte. Analogamente, l’evoluzione del Sudafrica non è considerata adeguatamente rappresentativa.
[4] Direttiva per promuovere l’uguaglianza del consiglio di amministrazione: https://www.europarl.europa.eu/news/en/press
[5] Per il Nord America, il Regno Unito e l’Irlanda