Per la prima volta in Italia un social network è stato condannato in sede civile per il contenuto, reputato diffamatorio, pubblicato da un utente e non prontamente rimosso. Facebook dovrà infatti risarcire Snaitech e due suoi dirigenti, verso i quali erano stati pubblicati dei post diffamatori, la cui rimozione c’era stata, ma avvenuta in maniera tardiva.
Facebook dovrà risarcire quindi con 10.000 euro Snaitech e due sue dirigenti, per la creazione nel 2019 di due pagine da parte del medesimo utente, “Snaitech Truffa” e “Truffa Snaitech”.
E’ quanto deciso dal Tribunale civile di Milano. Per il giudice “l’autore del contenuto pubblicato sulla piattaforma Facebook ha attribuito agli attori la commissione di delitti sulla base di mere convinzioni personali”. Nei post – riporta Il Fatto Quotidiano – l’utente scriveva che la società e i due dirigenti avevano inteso “farci delinquere con loro facendoci complici” e venivano giudicati “senza scrupoli”.
La cifra del risarcimento è simbolica ma è sicuramente un precedente importante per gli utenti del Social network che subiscono diffamazioni.
AGIMEG