Ecologisti delinquenti? Colpi di coda degli zombie col potere

Associazione a delinquere per gli attivisti di Ultima Generazione che denunciano le inadempienze dei politici che si comportano come i ladri di Pisa, di giorno promettono mari e monti in campagne elettorali e non solo, e di notte mantengono e fanno leggi coi e a favore dei peggiori inquinatori del Pianeta.

Nulla da stupirsi. I regimi, quando operano per mantenere se stessi a qualunque prezzo, sono zombie col potere. Un fenomeno contro natura. E comunque legittimati da quei “fedeli” in numero calante che li votano in cambio di una pagnotta fatta col grano insanguinato delle invasioni che fanno finta di combattere (1). Mentre gli “infedeli”, fieri disertori del voto e del consenso, vengono incentivati a mimetizzarsi “nella qualunque”.

Ma gli zombie sono al potere, i sempre più sparuti gruppi di “fedeli” di governo e opposizione sono capaci solo di bla bla: “delinquenti” gridano gli uni, “state esagerando” gridano gli altri. “Delinquente” chi imbratta un monumento che lavato torna come prima, “brava persona” e “faro dell’economia” quello che con l’inquinamento distrugge monumenti, prati e vite, Tutto tace: come sempre si vede solo l’oggi e mai il minuto dopo la mezzanotte. Al massimo, tra i “fedeli” dell’opposizione fanno un convegno per ribadire che il problema esiste (2).

E ci si dovrebbe spaventare perché oltre a privare questi militanti della libertà personale sarebbe compromessa la loro vita civica con lo stigma di associato a delinquere? Queste persone, quando si ritrovano la sera con gli amici, è per programmare le azioni della notte e del giorno dopo, non per trovare lo spazio, tra un consiglio o una seduta parlamentare o un comizio per andare in viaggio alle Maldive col jet privato di un banchiere o di un imprenditore del fossile.

Quando negli anni 70 del secolo scorso l’aborto non fu più un reato contro la stirpe, a me e ad altri militanti che vi avevamo contribuito, ci lasciarono lo stigma di “associati a delinquere”. Per decenni, con le dovute difficoltà civiche di quello status, attendemmo che un giudice si pronunciasse per forzare i codici asserendo che, non essendoci più il reato contro la stirpe, non aveva ragion d’essere il reato associativo. In quegli anni – associati a delinquere – fummo più spronati nel nostro impegno civico.

E non potrebbe essere altrimenti per i militanti delle vernici che – anzi – dovrebbero esser fieri di esser così etichettati da questo regime. Così li si distingue meglio nella loro differenza.

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

 

 

1 – l’alibi della politica (il procrastinare l’adesione di Ucraina all’Ue) per non scacciare gli invasori.

2 – Sindaco di Firenze: https://avvertenze.aduc.it/toscana/articolo/vernice+palazzo+vecchio+firenze+caput+mundi+verso_36016.php