Milano – “La sanità doveva essere riformata e se siamo usciti dal Covid lo dobbiamo al personale sanitario, ai volontari, ai medici e grazie anche a Guido Bertolaso che era un consulente esterno, all’intelligenza delle idee e delle persone. Grazie a tutto ciò siamo usciti migliori e oggi la Lombardia è ripartita più forte di prima”. Lo ha dichiarato il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana intervenendo, insieme al Presidente del Piemonte Alberto Cirio, alla 19esima edizione di Salute Direzione Nord, all’interno della rassegna Direzione Nord, in corso oggi nella splendida cornice del Palazzo delle Stelline a Milano.
Fare per attuare i programmi è stato il tema del primo incontro introdotto dal Presidente di Fondazione Stelline Fabio Massa che ha detto: “Da 40 anni questo è il luogo del dibattito, ma prima di allora è stato un ospedale, un luogo nel quale ci si prendeva cura della comunità, il tema che ci accomuna in questa giornata infatti è la salute”.
Promossa da Fondazione Stelline e organizzata da Inrete e Fondazione The Bridge, con il patrocinio di Regione Lombardia, l’iniziativa si pone l’obiettivo di elaborare e accogliere nuove soluzioni nel delicato comparto della salute nel nostro Paese.
Cosa stanno facendo Piemonte e Lombardia per la medicina del territorio? : “Quando è arrivato il Covid – ha risposto il Presidente Cirio- avevo appena iniziato ed è stato un battesimo da Presidente difficile. Grazie a quell’esperienza abbiamo capito quali erano le grandi eccellenze ma anche le gravi criticità della regione. Gli ospedali hanno dimostrato grande efficacia da un lato, ma anche grandi carenze dall’altro, ad esempio nella mia regione non esisteva la medicina territoriale, il Covid ha risvegliato una coscienza e la medicina del territorio può essere la chiave di volta per l’umanizzazione della medicina, curando le persone prima e a casa loro. La medicina territoriale è un filtro per evitare ricoveri impropri e abbiamo accettato la sfida del Pnrr grazie al quale realizzeremo le case della comunità che faranno rete con i medici di medicina generale che prima erano lasciati a loro stessi”.
A proposito del Pnrr, ieri ha avuto luogo una seduta straordinaria della conferenza Stato-Regioni per discutere dell’utilizzo dei fondi del Pnrr, dalla quale è emersa una voce corale dei governatori per fare in fretta. Dello stesso avviso anche Piemonte e Lombardia.
“L’Italia è Paese con un sistema complicato – ha detto Cirio- e bisogna stare attenti alle scadenze per non perdere i fondi. Noi stiamo facendo la nostra parte, siamo al 66%, e la stiamo facendo per tempo mettendo in sicurezza i progetti più complicati con un commissario straordinario. Ad esempio il progetto su le Molinette, un ospedale che è oggetto di un intervento importante, rischiava di saltare a causa degli eventi che si sono succeduti, tra cui pandemia, guerra in Ucraina, aumento dei costi e variabili dell’energia. Per questo abbiamo chiesto l’intervento straordinario del Governo, e la figura del commissario in Italia è la dimostrazione di un sistema che non funziona, perché se il commissario straordinario può disapplicare le leggi del codice degli appalti e derogare è perché le leggi stesse non funzionano. La riforma del codice appalti ha aiutato molto perché riusciamo a partire con lo studio di fattibilità senza arrivare alla necessità di avere il progetto esecutivo, così si è snellito tanto ma il sistema italiano rimane complicato e rischia di bloccare numerose opere pubbliche. Si deve cambiare l’atteggiamento generale e semplificare le leggi per consentire alle regioni di lavorare”.
“Il problema vero – ha concluso Fontana- è che non possiamo andare avanti in questo modo, serve il coraggio di affrontare una riforma di questo genere per semplificare il sistema. Il mondo sta andando a una velocità ipersonica e noi non possiamo andare con il treno a vapore, l’autonomia sarebbe una strada per rendere più snelli i processi. Il tempo sta scadendo e si devono velocizzare i procedimenti”.
In chiusura dell’incontro, sulla possibile candidatura del prossimo anno in vista delle regionali in Piemonte, il Presidente Cirio ha fatto intendere: “adesso mi occupo di liste d’attesa, poi mi occuperò di altre liste”.