Tra gli appuntamenti del Festival Filosofi lungo l’Oglio, in corso dal 5 giugno al 25 luglio nell’ambito di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, spicca il progetto Maieutica delle cose. Passeggiate filosofiche attraverso il quale si intende promuovere il sentimento di riappropriazione della propria sensorialità. Un viaggio all’insegna di una condizione di ascolto e di religioso silenzio alla scoperta del fiume Oglio tramite percorsi che si avvarranno del contributo di esperti del territorio – storici e guide del posto.
Si tratta di un vero e proprio “trekking” del pensiero sviluppato in tre appuntamenti, tutti con partenza alle ore 16:00. Sabato 10 giugno insieme al paesologo e poeta Franco Arminio, si partirà dal lago d’Iseo, precisamente da dove il fiume conosce il suo otium nell’antica diga di Sarnico, comune del bergamasco attraversato da un ponte che unisce le due province di Brescia e di Bergamo. Alla fine del percorso al parco Taxodi di Paratico, il poeta presenterà il suo spettacolo/reading Sacro minore, tratto dal suo ultimo libro. Un evento da lui stesso definito “una cerimonia lieta e pensosa, intrisa da quella voglia di lietezza e di comunità che non possiamo più permetterci di trascurare”.
«Abbiamo bisogno di contadini – continua Arminio – di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento. Attenzione a chi cade, al sole che nasce e che muore, ai ragazzi che crescono, attenzione anche ad un semplice lampione, a un muro scrostato. Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere, rallentare più che accelerare, significa dare valore al silenzio, alla luce, alla fragilità, alla dolcezza».
Sabato 17 giugno, insieme a Duccio Demetrio, filosofo e fondatore della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, ci si dedicherà alla scoperta del borgo di Villachiara-Villagana in un museo a cielo aperto che si aprirà su scorci di natura incontaminata e di rara bellezza. L’itinerario si concluderà nel romitorio del paese con una lectio magistralis di Demetrio.
Infine, domenica 23 luglio, ancora con Arminio, si partirà da una piccola frazione di Orzinuovi, Barco, verso un’esperienza emozionale che condurrà i partecipanti in sentieri che conducono in riva all’Oglio, nella sua parte terminale. La meta del “viaggio”, il 23 sera, sarà la cascina Le Vittorie, che ospita la sede della fondazione e che è stata teatro di numerose scene del film Il mondo degli ultimi (1980) regia di Gian Butturini, proiettato eccezionalmente in loco sotto il cielo stellato. Prima della visione, l’opera sarà presentata dall’allora Sindaco di Villachiara, l’architetto Attilio Bulla e dal regista cinematografico Claudio Uberti.
«Con questa iniziativa – afferma Francesca Nodari, direttrice scientifica di Filosofi lungo l’Oglio – intendiamo manifestare il crescente interesse ecologico, ambientale e culturale verso il fiume Oglio, realizzando un progetto che parli, in linea generale, alla comunità e, nello specifico, alla soggettività di ciascuno. Soggettività che deve necessariamente fare i conti con ciò che è altro da sé e da cui, in maniera diversa dipende, nel suo aver bisogno di altro e dell’Altro. Se in passato valeva la massima di Anassagora secondo la quale: “l’uomo è intelligente perché ha le mani”, oggi – come ha intuito Byung Chul-Han – vale la regola del phono sapiens dove il touch-screen elimina la negatività dell’indisponibile rendendo consumabile ogni cosa. Trasformando tutto ciò che tocca in merce. Degradando della propria alterità persino l’Altro. Questi scompare in forma di voce – si preferisce scrivergli un messaggio per sentirsi meno esposti – così come ci si sente più protetti comunicando attraverso uno schermo che ne annulla lo sguardo. Ormai, sostiene Han, ci spiazza l’affermazione di Derrida secondo la quale la cosa è «il completamente Altro» se è vero, come è vero che, gli oggetti, dal verbo latino obicere: contrapporre, non oppongono più resistenza a chi sta loro di fronte. L’indugiare contemplativo presso le cose, che potrebbe essere una ricetta della felicità, cede il passo all’infosfera abitata dall’intelligenza artificiale che sa far di conto, ma non può pensare».