Lo studio, giunto alla sua dodicesima edizione, che certifica anche un calo mondiale della fiducia nei media. Facebook diventa sempre meno rilevante come fonte di informazione. TikTok guadagna terreno tra i giovani.
Il costo della vita e il ricambio generazionale dei lettori sta rendendo ancora più difficile la situazione per l’editoria messa sotto pressione dal post pandemia e dalla guerra. Nel mondo oltre un terzo degli abbonati alle news online (il 39%) ha annullato o rinegoziato i propri abbonamenti. Solo il 17% paga in media per le notizie. Lo sottolinea il Digital News Report dell’Istituto Reuters, giunto alla sua dodicesima edizione, che certifica anche un calo mondiale della fiducia nelle notizie: si attesta al 40%, rispetto al 42% del 2022.
I Paesi dove gli utenti pagano di più per le news online sono Norvegia (39%) e Svezia (33%); gli Stati Uniti si attestano al 21%, Germania e Francia all’11%, Regno Unito 9%. L’Italia è al 12%. La Finlandia è invece il Paese con i livelli di fiducia più alta nelle notizie (69%), la Grecia ha i livelli più bassi (19%). L’Italia si attesta al 34%, gli Stati Uniti al 32% registrando un aumento di 6 punti rispetto al precedente rapporto. «La politica – scrive Reuters – è diventata un po’ meno controversa sotto la presidenza di Joe Biden, ma la fiducia rimane tra le più basse del nostro sondaggio».
Il rapporto registra inoltre un calo di interesse in genere per le notizie in un gran numero di Paesi: le rifugge il 36% (7 punti percentuali in più sul 2017, ma 2 punti in meno rispetto al 2022).
Secondo l’analisi condotta in 46 Paesi Il 56% degli utenti afferma di essere preoccupato perché non riesce a distinguere la differenza tra notizie reali e false su Internet. E c’è scetticismo sull’uso degli algoritmi per la selezione delle news attraverso i motori di ricerca, i social media e altre piattaforme online. Chi dice di utilizzare principalmente i social media come fonte di notizie è molto più preoccupato dalla disinformazione (64%) di chi non li usa affatto (50%).
Il rapporto riscontra anche una scarsa partecipazione e commento alle notizie online: lo fa il 22% degli utenti, in diminuzione del 10% rispetto al 2016, sono prevalentemente uomini e istruiti. Circa la metà (47%) degli intervistati non partecipa affatto alle notizie online. Nel Regno Unito, in Spagna e negli Stati Uniti, la percentuale di partecipanti attivi è diminuita di oltre 10 punti dal 2016. Infine, i podcast continuano a riscuotere successo verso un pubblico istruito e più giovane, ma nel complesso rimangono un’attività minoritaria, osserva il rapporto. Circa un terzo delle persone (il 34%) accede ad un podcast mensilmente (dato basato su un gruppo di 20 Paesi) ma solo il 12% accede a un programma di notizie e attualità.
Per quanto riguarda i social network Facebook diventa sempre meno rilevante come fonte di informazione e di conseguenza come fattore trainante del traffico sui siti. TikTok guadagna terreno tra i giovani, i contenuti video sono sempre più importanti per le notizie. Solo il 28% delle persone intervistate afferma di aver avuto accesso alle notizie tramite il social di Mark Zuckerberg, nel 2016 era il 42%. TikTok è il social network che registra la crescita più rapida: è utilizzato in generale dal 44% dei giovani di età compresa tra 18 e 24 anni, lo usa per le notizie il 20%. La chat cinese è più usata in Asia, America latina e Africa.
PER APPROFONDIRE
Di seguito allegato il Digital News Report 2023.