Uno stile di vita sano è la ricetta principale per una vita in salute. È la filosofia che anima la sezione ambiente di AICS, l’associazione italiana cultura e sport che conta un milione di soci.
«Da anni cerchiamo far capire ai nostri soci – precisa Andrea Nesi, il responsabile del settore Ambiente – quanto siano importanti le scelte dei singoli individui. Consumare, per esempio, meno proteine animali, più cibo biologico e avere una vita attiva permette di tutelare sia la propria salute che l’ambiente».
Per questa ragione nei prossimi mesi AICS Ambiente aumenterà il numero di eventi in programma negli istituti comprensivi per iniziare a parlare ai bambini e ai ragazzi di queste importanti tematiche e sensibilizzarli sin da piccoli. Gli studenti delle scuole superiori saranno, invece, coinvolti in una iniziativa ad hoc “Il viaggio dei 100 anni”. Chi vorrà potrà incontrare i centenari della propria città a cui sottoporre un questionario che si propone di svelare i segreti della longevità.
«Nulla è perduto – puntualizza ancora Nesi – ma mai come oggi abbiamo una crescente responsabilità individuale. Perché è il singolo che può fare la differenza con le proprie scelte
quotidiane di acquisto e consumo. La vita dei nostri figli non è un dettaglio trascurabile, per cui vale la pena impegnarsi».
Anche il mondo dell’informazione può e deve fare la sua parte. Come Sabrina Giannini con il suo programma di inchiesta “Indovina chi viene a cena”, dedicato alle tematiche ambientali, le cui puntate sono sempre disponibili su RaiPlay o la rivista “Il Salvagente” che ha dedicato l’ultimo numero all’olio extravergine di oliva, la base della nostra dieta mediterranea, con un’analisi accurata sulla qualità delle bottiglie in vendita. Due esempi che rappresentano veri strumenti per chi intenda difendersi dal marketing e destreggiarsi in una comunicazione che offre pochi appigli pratici.
Senza dimenticare due articoli pubblicati recentemente dal Corriere della Sera. Il primo evidenzia la crescita dei tumori negli under 50, specificando che le cause di questo aumento non sono chiare ma un 40% di queste patologie potrebbe essere prevenuto con stili di vita più corretti. Nel secondo articolo, che cita uno studio francese di quattro anni fa su un campione di 100mila persone, si legge che la possibilità di ammalarsi di cancro è del 25% in meno in chi consuma prodotti biologici.
«Il futuro quindi, conclude Nesi, è davvero nelle nostre mani».