Spero che il sindaco di Messina Federico Basile comprenda che fare politica, per aiutare la comunità, non vuol dire essere sempre presente a feste e cerimonie del SISTEMA…
Dodici mesi dopo l’elezione di Basile e l’urlo si è già strozzato in gola. Deluchiani pentiti, consiglieri comunali sospettosi, filobasiliani in precario equilibrio tra spontanea passione e agguati indiretti della politica: che fare se si sta all’opposizione, se Pergolizzi e Minutoli scivolano sulla classica buccia di banana e poi ci scappa un l’avevamo previsto”?
Involontaria dichiarazione di consenso? Scippo teleguidato dai persuasori di centrodestra? Innocente evasione? Nel dubbio, meglio inventare un presidente del Consiglio comunale alternativo.
Ogni azione politica, ogni delibera o intitolazione di piazze o strade dovrebbe interrogare tutti su scelte e colpe primarie, sul mondo che accettiamo, fino ai nostri valori. Senza sconti o scorciatoie. Il sindaco Basile lo giudicheremo dopo, quello che ci interessa adesso è il metodo. Cioè la strumentalizzazione di eventi e luoghi.
Quella di Basile è autopromozione che sfrutta qualcosa di già esistente, qualcosa che vive nelle profondità del linguaggio. Ma è propaganda, pubblicità, immagine, tifo. E’ lancio di un prodotto, non ancora progetto esecutivo di rilancio. E’ fumo!
Sono stufo di vedere calpestare ogni giorno i veri valori della vita e le persone, che in essi credono, per una capriola gioiosa con deficiente di turno. Mi addolora assistere a certi spettacoli che qualcuno chiama politica, ma in verità è solo devianza, prostituzione e quindi veder trionfare il male sul bene e il merito. Il sindaco di Messina mi capirà: sono onesto mica cieco!
Meglio separare i due universi, però senza farsi incantare, perché spremere il cittadino con multe, tasse, balzelli non è come vincere lo scudetto. Chissà se si sforza, la nostra Giunta a essere più vicina al popolo che ai ricchi. Ricominciare, ma da dove?