Benzina e cartelli prezzi medi obbligatori. Solo fumo per far dimenticare il 70% di tasse

Refuelling of the car

Scatta dal 1 agosto l’obbligo per i benzinai di esporre un cartello dei prezzi medi del carburante. Un ricorso presentato al Tar del Lazio per bloccarlo è stato respinto, nonostante nelle scorse settimane l’Antitrust avesse manifestato la propria perplessità perché in questo modo verrebbe meno la concorrenza.

Una incombenza che è una sorta di tortura per i benzinai e inutilità per i consumatori. Che difficilmente si fermeranno, magari anche dando fastidio allo scorrimento del traffico, per fare i dovuti paragoni tra il prezzo medio (nazionale se in autostrada, altrimenti regionale) e l’offerta specifica.

Il governo lo ha voluto perché dice che in questo modo ci sarà più trasparenza e si combatteranno i furbi… che – sempre per il governo – sarebbero quelli che non mettono i cartelli (difficile, visto che verrebbero multati) e quelli che esercitano il loro diritto di far pagare quanto vogliono.

A nostro avviso si tratta del solito provvedimento per far vedere che viene fatto qualcosa e, poi, continuare ad ignorare il problema principale del prezzo esoso della benzina, il 70% di componente fiscale del prezzo alla pompa. Il governo, cioè, si fa bello a spese dei benzinai e illudendo i consumatori.

 

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc