L’Osservatorio Eurispes su Infrastrutture, Trasporti e Logistica, coordinato da Luca Danese, con una nota a cura dell’Ing. Giampaolo Basoli, fa il punto sul percorso di definizione della nuova Rete e dei Corridoi europei, nel quale l’Italia ricopre un ruolo fondamentale come sbocco del Mediterraneo centrale.
Si tratta di punto di svolta necessario nella definizione di un progetto infrastrutturale europeo e centralizzato, ma che presenta dei punti di debolezza che, se non affrontati, rischiano di compromettere la buona funzionalità dell’intero impianto modificativo.
Per questo motivo, l’Eurispes evidenzia due punti critici che devono essere affrontati dalla Commissione Europea e, in particolare, dall’Italia all’interno dei negoziati che saranno chiusi nel 2024.
Primo, il nuovo Regolamento Ue in corso di negoziato prospetta una visione statica della politica di sviluppo delle reti TEN-T, che accoglie le proposte dei Paesi Membri per consentire il miglioramento di tipo tecnico-funzionale conseguente all’allineamento dei Corridoi, ma al tempo stesso non individua le nuove priorità derivanti dal nuovo assetto delle relazioni commerciali tra mercato interno e i Paesi partner del Maghreb o quelli asiatici dell’oltre Suez e del Far East. La Commissione è infatti intenta a concentrare i suoi interventi prioritari sui Corridoi da e per i Paesi del Nord Europa e Baltici nella prospettiva di un nuovo equilibrio geopolitico che vede un crescente allineamento con l’Ucraina e l’ingresso dei Paesi balcanici nell’Ue.
La Commissione, inoltre, non considera tra le priorità le politiche di trasporto nel Mediterraneo, già avviate con i corridoi marittimi del progetto “Autostrade del Mare” (AdM), mentre sarebbe opportuno, proprio nella prospettiva di una nuova centralità del Mediterraneo, concentrare le priorità sulla integrazione dei corridoi e delle infrastrutture terrestri con i porti europei del Core e Comprehensive Network. Le AdM, infatti, hanno costituito un progetto prioritario delle linee guida TEN-T concretizzate nel Regolamento europeo di sostegno al programma Marco Polo (400 milioni di euro nel periodo 2001-2008) che ha rilanciato una forte rete di collegamenti marittimi Ro-Ro e Ro-Pax tra i porti del Mediterraneo. La Commissione ha inoltre proposto di sostituire ed integrare le Autostrade del Mare in un nuovo concetto di “Spazio Marittimo Europeo” con vincoli meno stringenti sui porti coinvolti dalle rotte marittime. Ciò sottolinea l’assenza di un progetto di sviluppo del trasporto marittimo nel Mediterraneo non considerato strategico e prioritario mentre sarebbe opportuno un forte sostegno alla logistica europea basato sul potenziamento di piattaforme multimodali per migliorare l’intermodalità marittima lungo i corridoi prioritari ferroviari. A questo riguardo sarebbe opportuno che, nel semestre di presidenza europea, la Spagna avviasse un’iniziativa congiunta tra i Paesi Ue per rilanciare una nuova politica di sostegno al trasporto marittimo nel Mediterraneo anche per contrastare la concorrenza con i porti del Nord Europa.
La revisione delle reti Transeuropee TEN-T, infine, dovrebbe essere l’occasione per promuovere una iniziativa italiana a livello europeo finalizzata a inserire nel nuovo Regolamento più rigorosi standard tecnici e costruttivi per consentire ai progetti relativi alle infrastrutture di affrontare e sostenere i rischi da eventi climatici, ridurre i costi di manutenzione e gestione delle opere di ingegneria, prolungare nel tempo il valore economico delle infrastrutture dei trasporti.