“Apprendiamo dalle agenzie di stampa che l’on. Cuffaro attacca i suoi alleati di governo di Fratelli d’Italia utilizzando come argomento il caro voli. Apprezziamo il tentativo, ma invitiamo Salvatore Cuffaro e il governo regionale a lasciare i temi che conosciamo bene a noi, associazioni di tutela dei consumatori.” A dichiararlo è Claudio Melchiorre, presidente del MEC e dei comitati dei viaggiatori VUSSIA.
“Le iniziative del governo regionale contro il caro voli sono inutili e fuorvianti. Le denunce proposte alle autorità di regolazione del mercato ipotizzano un trust tra Ita e Ryanair che non sta né in cielo né in terra. Il caro voli siciliano dipende dalla stessa mentalità che non riesce a trovare responsabili per il disastro preceduto e seguito dall’incendio dell’aeroporto di Fontanarossa, quella dei contributi o dei favoritismi a pioggia che distorcono il mercato in favore dei prescelti e che pretendono di escludere gli altri.”
Il MEC e i comitati VUSSIA precisano che il caro voli si sconfigge con l’aumento della concorrenza tra i vettori, azzerando i contributi per tutti e garantendo parità di trattamento alle compagnie per disponibilità dei servizi, costi di atterraggio, handling e decollo dagli aeroporti siciliani. “Poiché partecipiamo direttamente al capitale di Aerolinee Siciliane – afferma Melchiorre – come associazioni, sappiamo di cosa parliamo quando affermiamo che questa parità di trattamento non c’è.”
Il Mec ha voluto sottolineare che l’adesione a Aerolinee Siciliane ci fu per il carattere squisitamente solidaristico e mutualistico dello statuto della compagnia aerea, oltre che per la competenza intrinseca del management. “Ci auguriamo che l’on. Cuffaro si prodighi maggiormente per gli sforzi dei siciliani, cosa che finora non ha fatto. Oggi ha fatto nuovamente pubblicità a mezzo comunicato stampa ad una compagnia aerea con consulente direzionale colombiano, fino a pochi mesi fa, e con capitali di Abu Dhabi. Ce ne domandiamo il perché e soprattutto cosa c’entri questo supporto esclusivo con la riduzione dei prezzi dei biglietti aerei, considerato che prima dell’incidente a Fontanarossa, per andare a Roma o Milano si pagavano anche mille euro a tratta, con o senza quel competitor di cui parla l’ex on. Cuffaro.”